La Chiesa oggi celebra Santa Elena. Cosa lega la madre dell’imperatore Costantino al legno della croce su cui fu inchiodato il Salvatore?
Con lei e il figlio ha inizio una nuova epoca per il Cristianesimo, in precedenza spesso duramente perseguitato sotto l’impero.
Elena, di famiglia pagana di modesta condizione sociale (il padre secondo alcune fonti era un oste), nasce intorno al 255 circa. È ancora giovinetta quando va in sposa al tribuno militare Costanzo Cloro, destinato a diventare «Cesare» nel 305. Verso i trent’anni (tra il 280 e il 285) dà alla luce a Naisso in Dardania, Costantino, ovvero colui che da imperatore concederà la libertà di culto ai cristiani.
Morto il padre Costanzo, le legioni della Britannia portano infatti sugli scudi proprio Costantino, il figlio di Elena, che si ricorda della madre e la vuole al proprio fianco col titolo di nobilissima foemina.
Elena, che si fa cristiana nel 312, si mostra pia e caritatevole. Non è ben chiaro chi tra i due, madre e figlio, abbia abbracciato per primo la fede cristiana. Secondo il celebre storico Eusebio di Cesarea (265-340 circa) sarebbe stato Costantino a portare la madre alla fede. Ma non è escluso che le cose siano andate anche diversamente (e cioè che sia stata lei a convertire il figlio).
Comunque sia, Elena aiuta Costantino nella diffusione del cristianesimo e fa costruire molte chiese. Verso il 324, Elena si reca a Gerusalemme dove ritrova il santo sepolcro, sopra il quale comincia a far edificare una grande basilica e fa distruggere i templi pagani. Oltre a “gareggiare” col figlio nella costruzione delle prime basiliche, Elena – che può disporre del tesoro imperiale – si dedica con grande generosità a opere di misericordia verso i poveri dell’Urbe.
La figura di Elena – il cui nome deriva dal greco e sta per «la splendente», «fiaccola» – è legata al ritrovamento della «vera croce» di Cristo. Non è però certo che sia stata la madre dell’imperatore Costantino a ritrovarla. Con ogni probabilità questo collegamento si deve al fatto che sempre Eusebio di Cesarea ha descritto il viaggio di Elena in Oriente alla stregua di pellegrinaggio, attestando la sua presenza a Gerusalemme per edificare la Chiesa del Santo Sepolcro.
Elena infatti aveva abbandonato Roma per diventare una sorta di devota esploratrice dei Luoghi Santi, da lei segnati con monumentali chiese. Per suo merito sorgeranno a Gerusalemme la cosiddetta Basilica dell’Anastasis, sul Sepolcro di Cristo, oltre alla Basilica della Natività costruita sulla grotta di Betlemme e un’altra ancora sul Monte degli Olivi, dedicata all’Ascensione.
Nel 327 l’imperatore Costantino decreterà per la madre Elena il titolo di Augusta (imperatrice) e farà coniare delle monete con l’immagine della genitrice. Elena morirà a Nicomedia nel 330.
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