Folgorata dalla spiritualità di Sant’Agostino, si fa suora agostiniana e incontra Santa Rita da Cascia, che diventerà la sua patrona e modello di vita.
Eletta badessa del monastero agostiniano di Santa Rita a Cascia, si segnala per l’immensa maternità spirituale e diffonde con ogni mezzo possibile la figura della santa che era diventata la sua «cara madre».
Maria Teresa Fasce nasce il 27 dicembre 1881 a Torriglia (Genova), da una famiglia dell’alta borghesia genovese. A soli 8 anni le muore la madre. Da allora in avanti a occuparsi di lei e della sua educazione sarà la sorella più grande, Luigia.
La piccola Maria Teresa – detta affettuosamente Marietta in famiglia – cresce in un ambiente moralmente sano, dove vengono insegnati i valori della religione. Si impegna a collaborare in parrocchia, dove insegna canto e catechismo prendendo parte alle funzioni religiose. È proprio in questo ambiente che entra in contatto coi santi agostiniani e impara a conoscere e amare la spiritualità del grande Sant’Agostino. Lì conosce anche quella che diventerà la sua grande protettrice e il modello di vita: Santa Rita da Cascia, «la mia cara madre santa Rita», come scriverà al momento di rinnovare privatamente i voti.
L’entrata nel monastero di Cascia
L’incontro con Santa Rita segnerà per sempre la vita di Marietta, che decide di farsi monaca agostiniana a Cascia, paese del tutto sconosciuto al tempo. La sua risolutezza è tale da farle vincere le resistenze dei fratelli, fortemente contrari al suo progetto. Alla fine la spunta lei e nel giugno 1906 viene ammessa al monastero di Cascia.
Una volta entrata, Maria Teresa si illude di aver abbandonato per sempre il mondo e di essere approdata in un paradiso sulla terra. Si accorge ben presto di quanto fosse erronea quella sua convinzione. Nel monastero trova infatti una situazione decadente, segnata dalla rilassatezza. Un fatto che fa soffrire tantissimo la giovane suora e la porta perfino a riconsiderare la sua scelta.
Una badessa amorevole e ferma come una madre
Nel maggio del 1911 torna però in monastero e nove anni dopo, nel 1920, le consorelle la eleggono all’unanimità abbadessa. Conserverà la carica fino alla morte, distinguendosi nel suo governo per prudenza, sapienza, fermezza, dolcezza e autorevolezza. E anche per altre qualità, prima delle quali l’affetto materno.
Dopo essere diventata badessa, Maria Teresa si prodiga in ogni modo per far conoscere Santa Rita, fonda anche un organo di stampa (il bollettino Dalle api alle rose), fa costruire il nuovo altare della chiesa. Inizia anche i lavori per far costruire un nuovo tempo in onore della sua santa patrona. La nascita dell’orfanotrofio femminile sarà un altro segno della sua sconfinata maternità spirituale.
Il 18 gennaio 1947 la sua anima va incontro allo Sposo celeste. Il 12 ottobre 1997 Madre Maria Teresa Fasce viene beatificata a Roma da Giovanni Paolo II.