Giovane principessa, Santa Margherita d’Ungheria nell’Ordine domenicano sviluppa la strada per la santità e viene canonizzata dopo 600 anni.
Il Martirologio Romano traccia in breve i punti salienti della sua vita: figlia del re Bela IV d’Ungheria. offerta a Dio per ragioni politiche, Santa Margherita da giovanissima si consacra a Dio e così vive tutta la sua esistenza.
È considerata una delle più grandi mistiche d’Ungheria, in particolare nel periodo medievale. Nata nel 1242 nel castello di Turòc all”età di 10 anni fu affidata alle cure e all’educazione delle suore Domenicane dell’Isola delle Lepri sul Danubio nei pressi di Buda, la città fondata da suo padre.
Si trattò di un’offerta a Dio che i fecero i suoi genitori, come voto per chiedere al Signore la liberazione dai Tartari. A 12 anni la piccola Margherita fa la sua professione religiosa e a 19 prende il velo.
La devozione alla Passione di Cristo e all’Eucarestia
Non aveva una grande cultura, sapeva appena leggere e scrivere, ma sviluppò grandi virtù di santità. Non sapendolo fare bene si faceva leggere le Sacra Scritture dal suo confessore, il padre domenicano Marcello, che la seguiva spiritualmente.
La vita di Margherita era fatta di preghiera costante. Aveva una grande devozione in particolare per la Passione del Signore e per l’Eucarestia. Conduceva un esistenza che può dirsi pienamente ascetica e ricevette il dono di carismi mistici che la portarono ad una strettissima vicinanza a Dio.
Il suo motto era “amare Dio, disprezzare se stessi, non giudicare, né disprezzare alcuno“: un programma di vita evangelico che la portò a vivere una vita santa, come era riconosciuta già in terra.
Il lungo processo di canonizzazione
Anche se per il riconoscimento delle virtù eroiche che portarono alla sua canonizzazione ci volle poi molto tempo, ben oltre 600 anni. Dopo lunghi anni arricchiti dalla presenza di visioni mistiche e doni del Cielo, Santa Margherita si spense il 18 gennaio 1270 nel suo convento dell’Isola di Lepri vicino Budapest, dove trascorse tutta la sua vita.
La sua tomba divenne presto meta di pellegrinaggio perché erano numerosi i miracoli che si verificarono. L’anno dopo la sua morte, suo fratello, Stefano V re d’Ungheria volle che fosse aperto il processo di canonizzazione e lo chiese al papa Gregorio X. Fu aperta una prima inchiesta, di cui non sono rimasti i documenti.
Sotto papa Innocenzo V ne fu istituita un’altra, ma anche questi documenti sono andati perduti. I secoli passarono e nel’600 fu riaperto il processo. A causa dell’invasione turca nel Paese nel 1618 il suo corpo fu traslato presso il monastero delle Clarisse di Presburgo.
Sarà solo nel 1729 dopo una ricognizione del suo corpo che emerse una biografia della santa risalente alla sua epoca. L’Ordine Domenicano aveva esteso il culto, pur attendendo il pronunciamento ufficiale, e già nel 1804 nella diocesi di Transilvania si venerava Santa Margherita. Poi il culto fu esteso a tutte le diocesi ungheresi. La canonizzazione ufficiale arrivò nel 1943 da papa Pio XII.