Pontefice della Chiesa, San Giovanni I contrastò le eresie del suo tempo e subì il martirio per amore di Cristo, sotto il re ostrogoto Teodorico che voleva strumentalizzarlo.
San Giovanni I è stato il 53° papa della Chiesa cattolica con un pontificato durato 3 anni. Era nato in Toscana intorno al 470, e, secondo quanto affermano alcune fonti, nella città di Siena. Stando ad altri dati sarebbe nato nel castello di Serena presso Chiusdino, sempre in terra senese. Suo padre si chiamava Costanzo.
Non si sa nulla della sua vita precedente al pontificato a cui arrivò in tarda età. Era già anziano per l’epoca, circa cinquantenne, e fragile di salute, quando sette giorni dopo la morte di papa Ormisda, fu eletto come nuovo pontefice, il 13 agosto 523. Le notizie sul suo modo di governare la Chiesa arrivano da due lettere di un Bullarium. Una è indirizzata a vari arcivescovi e una ad uno specifico vescovo, ma entrambe sono apocrife, e non costituiscono perciò una forte certa.
Dal Liber Pontificalis si sa che fece eseguire importanti lavori di restauro nelle basiliche cimiteriali dei martiri Nereo e Achilleo sull’Ardeatina e dei SS. Felice e Adautto sull’Ostiense. Inoltre fece compiere lavori di abbellimento alle principali basiliche cittadine, grazie al finanziamento dell’imperatore Giustino I.
Il contesto in cui Giovanni si trova ad operare una volta diventato papa vedeva la presenza dell’arianesimo contro cui nello stesso anno del suo insediamento l’imperatore bizantino Giustino I aveva promulgato un editto. In questa legge si ordinava che gli ariani abbandonassero le loro convinzioni e restituissero ai cattolici le chiese che avevano conquistato.
Se da un lato c’era stato questo editto in difesa del cattolicesimo dall’altro c’era il re ostrogoto Teodorico che invece era un acceso sostenitore dell’arianesimo. Era perciò molto ostile nei confronti dei cattolici e teneva l’avvicinamento avviato dalla Sede Apostolica verso Costantinopoli. Nonostante avesse concesso ai cattolici libertà di culto aveva imposto anche molte restrizioni e tassazioni ai vescovi privandoli di alcuni privilegi. C’era quindi un clima di tensione e il pontificato di San Giovanni I si inserrì in questa atmosfera.
Il contrasto era soprattutto tra Teodorico e Giustino. Il primo agli inizi del 525 inviò un’ambasciata a Costantinopoli. Questa era composta da ecclesiastici e senatori romani. Teodorico ordinò a papa Giovanni I di assumersi la responsabilità dell’ambasciata sotto minaccia di una rappresaglia verso i cattolici d’oriente. Voleva che Giovanni convincesse Giustino a ritirare l’editto contro gli ariani.
Il suo viaggio a Costantinopoli fu l’evento più importante del suo pontificato e quello durante il quale trovò la morte. Era la prima volta che un pontefice si recava a Costantinopoli; fu ricevuto con i massimi onori dall’imperatore. Celebrò per la prima volta in quel luogo la messa pasquale e la delegazione ottenne alcune concessioni richieste dall’imperatore Teodorico. Ma non quella che gli ariani convertiti potessero ritornare alla loro fede.
Giovanni non acconsentì a promuovere una diffusione di un’eresia che ovviamente contrastava. Di ritorno dall’oriente, Giovanni si fermò in Italia e Teodorico lo fece arrestare e incarcerare a Ravenna. Le fatiche del viaggio e le privazioni a cui fu sottoposto lo fiaccarono al punto che dopo poco morì in prigione, esattamente il 18 maggio del 526.
Successivamente alla sua sepoltura, quattro anni dopo, il suo corpo fu trasferito a Roma e si trova conservato in San Pietro. Nell’icoonografia San Giovanni I viene raffigurato come un uomo che guarda dalle sbarre di una prigione, o imprigionato con un diacono. Secondo quanto afferma l’Anonimo di Valois intorno al corpo di Giovanni si verificarono miracoli e fu oggetto di venerazione popolare. In due manoscritti si trova il suo epitaffio che lo ricorda come martire di Cristo.
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