I Santi Pietro e Paolo, il Principe degli apostoli e l’Apostolo delle gente, sono costantemente associati nella liturgia della Chiesa.
Le due basiliche, erette sul sepolcro dei due apostoli, sono da secoli meta di continuo pellegrinaggio.
Sono il segno dell’unità, dell’universalità e dell’apostolicità della Chiesa romana e il segno di fraternità tra gli Apostoli.
Facendo memoria della dedicazione delle due basiliche dedicate ai santi Pietro e Paolo, erette sui loro sepolcri, poco distante dai luoghi dove furono martirizzati sotto Nerone, la Chiesa torna a farci meditare sulle figure e sulle opere dei due Principi degli apostoli. Una commemorazione con la quale, ricorda il Martirologio Romano, «viene simbolicamente espressa la fraternità degli Apostoli e l’unità della Chiesa».
La costruzione della basilica di San Pietro, fatta erigere dall’imperatore Costantino nel corso del pontificato di Silvestro I (314-335), stando al Liber Pontificalis sarebbe stata suggerita proprio dal papa.
Per farla edificare Costantino farà spianare quasi tutti i mausolei che allora sorgevano sulla necropoli vaticana. Infine farà interrare le camere funerarie con materiale di riporto e livellare tutta l’area chiamata platea Sancti Petri. Un’opera necessaria per far coincidere alla perfezione l’altare maggiore con la tomba di San Pietro, contrassegnata da una piccola edicola, conosciuta come «edicola di Gaio» (così si chiamava il cristiano che scrivendo all’eretico Proclo disse: «Se andrai al Vaticano o sulla via Ostiense, vi troverai i trofei dei fondatori della Chiesa»).
La ricostruzione di San Pietro
Tra il XV e il XVII secolo venne ricostruita secondo la sua forma attuale. Ai lavori presero parte i più grandi artisti del tempo: Bramante, Raffaello, Michelangelo e Bemini. Il 18 novembre 1626 fu consacrata da papa Urbano VIII. Sotto il pontificato di papa Pacelli (Pio XII) furono eseguiti degli scavi archeologici che confermarono la costruzione della basilica di San Pietro proprio sopra la tomba del primo papa, il Principe degli Apostoli, circondata da diversi altri sepolcri orientati verso di essa e delimitata da un muro pieno di graffiti che recano i nomi di Gesù Cristo, Maria e Pietro.
San Paolo fuori le Mura
Anche la Basilica di San Paolo fuori le Mura sorge sulla tomba dell’Apostolo delle genti, sulla via Ostiense. Sempre l’imperatore Costantino fece edificare qui una piccola basilica, consacrata da papa Silvestro il 18 novembre 324. Successivamente venne totalmente ricostruita sotto Teodosio e Valentiniano II in maniera tale che potesse accogliere meglio i pellegrini che accorrevano in gran numero. La struttura della basilica rimase praticamente inalterata fino all’incendio del 1823, dopo il quale venne ricostruita nella forma attuale.
La predicazione e il martirio a Roma dei due Principi degli Apostoli – con Pietro crocifisso a testa in giù e Paolo decapitato – è il segno che sta a indicare perché la Chiesa di Cristo sia indissolubilmente cattolica, apostolica a romana.