Esalta la misericordia di Dio e non è per caso che Dante, il sommo poeta, lo ha chiamato «scriba della mansuetudine di Cristo».
Nelle pagine del vangelo di Luca a predominare sono immagini di misericordia, dolcezza, gioia.
È l’unico tra gli evangelisti a dilungarsi sull’infanzia di Gesù e a raccontare episodi della vita di Maria — non riferiti dagli altri evangelisti — tratti dal ricordo vivo di alcuni testimoni o forse perfino dalla voce stessa della Vergine.
Con uguale passione e precisione Luca scrisse poi gli Atti degli apostoli, cioè i primi passi della primitiva comunità cristiana dopo la Pentecoste, ritenuti quasi la continuazione del suo vangelo.
Solo tra gli evangelisti, a non aver conosciuto personalmente Gesù, Luca era nato ad Antiochia, in Siria. Greco di origine e pagano di religione, Luca esercitava la
professione medica (è patrono dei medici) e coltivava arte e letteratura.
Secondo un’antica tradizione, infatti, c’è la sua mano dietro ad alcune deliziose «Madonne» ancora oggi venerate, ma la loro attribuzione all’evangelista è tutt’altro che certa.
Amico e compagno di San Paolo
Convertito al cristianesimo, diventò discepolo e compagno degli apostoli, soprattutto di Paolo che accompagnerà nel suo secondo viaggio missionario da Troade a Filippi.
Il medico di Antiochia accompagnò Paolo anche nel viaggio per ritornare a Gerusalemme dove conobbe le pie donne menzionate nel vangelo e i «ministri della parola» dai quali raccolse un’ampia testimonianza orale sulla vita del Signore, documentazione che poi fornirà la base del suo vangelo. Accompagnò Paolo, diventato suo maestro di vita, in altri viaggi. Anche a Roma, quando l’apostolo fu fatto prigioniero, assistendo forse anche al suo martirio.
Con la morte di San Paolo si perdono le tracce anche di Luca. C’è chi dice che abbia evangelizzato la Dalmazia, chi la Gallia, chi perfino l’Egitto e la Tebaide.
Uno scritto del II secolo, il Prologo antimarcionita, traccia un profilo biografico dell’evangelista: «Luca, un siro di Antiochia, di professione medico, discepolo degli apostoli, più tardi seguì Paolo fino al martirio. Servì senza biasimo il Signore, non prese moglie, né ebbe figli. Morì all’età di 84 anni in Beozia, pieno di Spirito Santo».
Non conobbe di persona Gesù
Come detto, Luca appartiene alla seconda generazione cristiana. Non fu uno dei settanta discepoli che conobbero di persona Gesù di Nazaret. Per compilare il suo vangelo, composto con estrema precisione e scritto in un bel greco quasi classico, talvolta pittoresco ma sempre preciso e poetico, San Luca si basò sui racconti dei discepoli e delle donne che avevano seguito il Signore, oltre alle testimonianze di altre persone intervistate con curiosità quasi giornalistica e passione da storico.
Ne uscì fuori un vangelo non soltanto raffinato sul piano letterario, ma anche meglio coordinato degli altri (da Luca sicuramente conosciuti), con fatti e insegnamenti accertati in maniera scrupolosa, ordinati e raccontati nell’ordine cronologico secondo cui avvennero.
Preghiera a San Luca
Deh! Signore, interceda per noi il tuo evangelista S. Luca, il quale ad onor del tuo nome portò continuamente nel suo corpo la mortificazione della croce.