Oggi 19 novembre preghiamo Santa Matilde: a cui la Madonna affida una particolare pratica

Donna di grande umiltà e dottrina, ha ricevuto da Cristo un dono molto speciale. Più volte, i suoi occhi hanno contemplato la visione dei cieli e, per questo le sue esperienze mistiche sono state raccolte in un volume.

E’ stata monaca nell’abbazia di Helfta, ed è nota,anche, per essere stata protagonista di ripetuti dialoghi con la Vergine Maria che le rivela una pia pratica devozionale.

19 novembre: Matilde, la devota di Maria

In questo diciannovesimo giorno del mese di novembre, la chiesa venera Santa Matilde. Nata tra il 1240 e il 1241 nel castello di Helfta, in Sassonia. Appartiene a una delle famiglie più nobili e potenti della Turingia.

A sette anni si reca, insieme alla madre, a far visita alla sorella Gertrude, allora badessa del monastero benedettino di Rodersdorf in Svizzera. Rimane così innamorata del chiostro che i genitori acconsentono alla sua richiesta di rimanervi come educanda. La sua vocazione cresce e la giovane decide di divenire suora.

Il suo essere una suora pia

Qui Matilde si distingue per pietà, umiltà, fervore. Passa il suo tempo tra preghiera, lettura e lavoro manuale. E’ maestra delle educande e consigliera spirituale delle monache, oltre che maestra di musica e di canto.

Nel 1261 giunge ad Helfta una bambina di cinque anni di nome Gertrude, probabilmente orfana. La giovane, affidata alle cure di Matilde, si rivela presto di personalità carismatica e di profonda intelligenza e resterà nella storia con il nome di Santa Gertrude.

Il dialogo fra Matilde e Gertrude

A lei Matilde confessa le proprie visioni mistiche. Da queste confidenze nascerà uno dei libri più noti della mistica medievale: il “Libro della Grazia speciale“.

Verso la fine della sua vita, ella chiede alla Madonna di aiutarla nell’istante della sua morte, quando l’anima abbandona il corpo. La Madonna esaudisce la sua supplica, chiedendole in cambio la recita quotidiana delle “Tre Ave Maria”, in modo da onorare la Trinità.