Mistica tedesca del XIII secolo, Santa Matilde di Hackerbon ha ricevuto rivelazioni che riguardavano appunto le sue visioni mistiche. Inoltre è stata la guida spirituale di Santa Gertrude la Grande.
La vita di Santa Matilde di Hackerbon ruota tutta attorno al Monastero di Helfta e a lei si ispirò anche Dante Alighieri.
Matilde nasce in Sassonia, proprio ad Helfta, nel 1240, ed è la terza figlia del barone di Hackerbon. Quando la sorella maggiore, Gertrude diventa prima monaca e poi badessa nel monastero del luogo, lei che all’epoca è bambina ne rimane affascinata.
Crescendo sceglie di intraprendere anche lei la vita monastica e va a vivere nel monastero di proprietà della famiglia. Si dedica agli studi e ha una spiccata attitudine per la musica e in particolare per il canto.
Dotata di una bellissima voce, viene soprannominata “l’usignolo di Dio”. Dirige anche il coro del monastero e proprio a lei e alla sua fede si è ispirato il grande poeta Dante nella composizione del Purgatorio.
Oltre che del coro si occupa dell’istruzione delle ragazze e delle novizie che iniziano la loro vita religiosa. Tra queste c’è colei che sarebbe diventata Santa Getrude detta “la Grande”. Proprio a lei Matilde rivela le visioni mistiche che ha ricevuto.
La fede di una mistica in un libro e le tre Ave Maria
Santa Matilde di suo pugno ha scritto solo alcune lettere indirizzate ad una nobile matrona. Ma la sua fede è espressa nel Libro della Grazia speciale costituito da una raccolta degli appunti che la sua discepola, Santa Gertrude, ha messo insieme e reso pubblico dopo la sua morte.
Si racconta che lei non voleva che venissero trascritte le rivelazioni che in confidenza raccontava e che riguardavano appunto le sue visioni mistiche, ma un giorno fu Gesù stesso a rassicurarla e a dirle che sarebbero servite a dare gloria a Dio e sarebbero state per il bene del prossimo.
Il Vangelo era il fulcro, il testo che leggeva più spesso. Santa Matilde pregava e componeva preghiere. Ma c’è una forma di preghiera che è diventata celebre e che deriva da una promessa che la Madonna ha fatto a Santa Matilde.
Valida per tutti i fedeli, è la cosiddetta promessa delle “tre Ave Maria”. La Vergine Maria ha promesso assistenza nell’ora della morte con la sua presenza se durante la vita ogni giorno si recitano tre Ave Maria in onore delle tre Persone della Trinità, ringraziando per i doni del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Questa forma di preghiera nel tempo è stata propagata e sostenuta da diversi pontefici.
Precorre il culto al Sacro Cuore
Così come Santa Getrude, che lei ha istruito, si può considerare che la fede e il pensiero mistico di Santa Matilde abbia influito sulla devozione al Sacro Cuore che si svilupperò nei secoli successivi ad opera di Santa Margherita Maria Alacoque.
Ha invitato a rendere lode a Gesù con il Cuore della Madre e rendere lode a Maria con il Cuore del Figlio: “Vi saluto, o Vergine veneratissima, in quella dolcissima rugiada, che dal Cuore della santissima Trinità si diffonde in voi; vi saluto nella gloria e nel gaudio con cui ora vi rallegrate in eterno, voi che di adorare a tutte le creature della terra e del cielo, foste eletta prima ancora della creazione del mondo! Amen”, è una tra le sue preghiere che restano più famose.
Matilde muore a 58 anni, il 19 novembre 1258, gravata da 8 anni di malattie. La sua opera e la sua fama di santità si diffondono subito ampiamente.