La notizia delle sue doti di santità e taumaturgia raggiunge anche la Francia, arrivando nel 1482 al re Luigi XI il quale, ammalatosi gravemente, lo manda a chiamare chiedendogli di visitarlo.
Questo Santo fonda l’Ordine dei Minimi: a coloro che ne fanno parte, indica di vivere di elemosina, senza possedere nulla e di cibarsi sempre e solo di cibi quaresimali. È il Santo patrono della Regione Calabria, ma anche di tutti coloro che sono per mare.
2 aprile: Francesco, il frate della povertà assoluta
In questo secondo giorno del mese di aprile, la chiesa venera San Francesco da Paola. Nacque a Paola, in Calabria. Il nome viene dato al bambino in onore a san Francesco d’Assisi, per l’intercessione del quale i due coniugi chiesero la grazia di un figlio, pur trovandosi già in età avanzata.
Da bambino, Francesco contrae una forma grave d’infezione ad un occhio, tanto che i genitori si rivolgono nuovamente all’intercessione del santo d’Assisi. Fanno quindi voto che, in caso di guarigione, il piccolo avrebbe indossato per un anno intero l’abito dell’ordine francescano. La malattia si risolve senza quasi lasciare traccia.
Fin da piccolo, Francesco è particolarmente attratto dalla pratica religiosa, denotando umiltà e docilità all’obbedienza. All’età di tredici anni narra della visione di un frate francescano che gli ricordava il voto fatto dai genitori. Accolto nel convento francescano di San Marco Argentano, vi rimane per un anno, adempiendo alla promessa dei genitori.
Il voto dei genitori e il suo anno in convento
Il tempo trascorso nella comunità evidenzia le attitudini mistiche del giovane, compresi quei fenomeni soprannaturali che accompagneranno tutta la sua biografia, aumentandone la fama in vita e il culto dopo la morte. Durante quest’anno di dedizione al convento, il piccolo Francesco si adopera nell’osservanza regolare e nello sbrigare le mansioni umili della casa, e pratica già molti digiuni e astinenze.
Inizia un periodo di vita eremitica, utilizzando un luogo impervio compreso nelle proprietà della famiglia e suscitando lo stupore dei paolani. Nel 1435, altri si associano a questa esperienza, riconoscendolo come guida spirituale. Con i suoi, costruisce una cappella e tre dormitori, dando di fatto inizio all’esperienza, tuttora in corso, dell’Ordine dei Minimi.
La fama di santità di Francesco si diffonde rapidamente, tanto che nel 1467 Papa Paolo II invia a Paola un suo emissario per avere notizie sull’eremita calabrese. Rientrato a Roma, l’inviato pontificio, monsignor Baldassarre De Gutrossis, presenta un rapporto positivo sulla vita di preghiera e austerità che pervade il monastero. Talmente ne è rimasto colpito da aggregarsi anche lui alla comunità dei Minimi, prendendo il nome di Baldassarre da Spigno.
La fondazione dell’Ordine dei Minimi
Il 17 maggio 1474, Papa Sisto IV riconosce ufficialmente il nuovo ordine con la denominazione: “Congregazione eremitica paolana di San Francesco d’Assisi“. Il riconoscimento della regola di estrema austerità viene invece con Papa Alessandro VI, in concomitanza col mutamento del nome in quello, ancora attuale, di “Ordine dei Minimi“. Con l’approvazione, gli eremitaggi, sul modello di quello di Paola, fiorirono in Calabria e Sicilia.
La notizia delle sue doti di santità e taumaturgia raggiunge anche la Francia, arrivando nel 1482 al re Luigi XI il quale, ammalatosi gravemente, lo manda a chiamare chiedendogli di visitarlo. Francesco è molto restio all’idea di lasciare la sua gente bisognosa, tanto da indurre il sovrano francese a inviare un’ambasceria presso Papa Sisto IV affinché ordinasse a Francesco di recarsi presso di lui.
Il viaggio verso la Francia
Ci sono voluti alcuni mesi però per convincere Francesco, che aveva quasi 67 anni, a lasciare la sua terra per attraversare le Alpi, e ad abbandonare il suo stile di vita austero per passare a vivere in un palazzo reale. Il 2 febbraio 1483, partendo da Paterno Calabro, Francesco, insieme a Bernardino Otranto di Cropalati, Giovanni Cadurio da Roccabernarda e Nicola d’Alessio suo nipote, lascia la Calabria alla volta della Francia.
Molti religiosi francescani, benedettini ed eremiti, affascinati dal suo stile di vita, si aggregano a lui anche in Francia, contribuendo all’universalizzazione del suo ordine.
Dopo aver trascorso gli ultimi anni in serena solitudine, muore in Francia il 2 aprile 1507, un venerdì santo, a ben 91 anni. Approssimandosi la sua fine, chiama a sé i suoi confratelli sul letto di morte, esortandoli alla carità vicendevole e al mantenimento dell’austerità nella regola. Provvede alla nomina del vicario generale e infine, dopo avere ricevuto i sacramenti, si fa leggere la Passione secondo Giovanni.
Attualmente, parte delle sue reliquie si trovano presso il santuario di San Francesco da Paola, meta di pellegrini, provenienti da tutto il mondo.
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Preghiera a San Francesco da Paola
O glorioso nostro protettore S. Francesco di Paola,
che fin dal tempo in cui viveste in questa terra
foste eletto da Dio ad essere strumento della sua bontà
ed onnipotenza nell’operar prodigi a beneficio di quei cristiani
che con viva fede ebber ricorso alle vostre preghiere;
deh! volgete benigno lo sguardo ai devoti
che implorano la vostra intercessione.
Noi vi supplichiamo di aver pietà di noi
ed ottenerci da Dio le grazie
che meglio rispondono al bene spirituale dell’anima nostra.
Per quell’ardore di carità che infiammò il vostro cuore,
allontanate da noi tutto ciò che ci affligge.
Fate o Padre Santo, che sopra di noi trionfi la divina Misericordia,
la quale ci consoli con salutare liberazione, e con rassegnata pazienza;
e così l’una e l’altra ci serva di felice preludio
alla gloria eterna del Paradiso e Così sia.
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