La giovane fidanzata che andava controcorrente, la Beata Sandra Sabattini è una ragazza che ha vissuto santamente e straordinariamente una vita semplice.
La breve storia della Beata Sandra Sabattini è tutta impregnata dalla semplicità e dalla purezza di una ragazza che ha saputo fare scelte controcorrenti puntando alla santità. Nata a Riccione il 19 agosto 1961 proveniva da una famiglia profondamente cattolica. Insieme alla famiglia ha vissuto prima a Misano Adriatico e poi a Rimini presso la canonica dello zio materno, don Giuseppe Bonini, che ha contribuito alla sua formazione umana e religiosa.
A 13 anni inizia a frequentare l’Associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII”, fondata dal Servo di Dio Oreste Benzi. Inizia ad impegnarsi in attività caritative e a servire i più bisognosi, e presta particolare attenzione ai disabili. All’età di 18 anni si fidanza con un ragazzo dell’Associazione, Guido, di poco più grande di lei. Dopo il liceo si iscrive all’università di Bologna alla facoltà di Medicina e sente che la sua vocazione è indirizzata verso la missione. Per comprenderla chiede consiglio a don Oreste Benzi che la aiuta nel discernimento.
Scelte controcorrenti e di santità
Sandra intraprende con il fidanzato un fidanzamento casto. Si tratta certamente di una scelta cristiana e controccorrente già all’epoca, a cui si contrappone una visione dell’amore lontano dal concetto di donazione di sé. Lei invece vuole seguire quello che è il fidanzamento secondo il piano di Dio, un periodo di conoscenza in cui porre le basi per un’unione piena e un’intimità profonda che può avvenire solo con il matrimonio e la scelta di amare l’altro indissolubilmente.
“Oggi c’è un’inflazione di buoni cristiani, mentre il mondo ha bisogno di santi” diceva. Nel 1980 l’Associazione apre una comunità terapeutica per tossicodipendenti ad Igea Marina e Sandra decide di dedicarsi a questo servizio. Aiutare gli altri è la sua missione e utilizza le vacanze estive non per futili divertimenti, ma per rendere migliore la vita di chi ha bisogno. Concilia gli studi con il lavoro, spesso a tempo pieno, nella comunità e nella sua giovane età si dimostra controcorrente compiendo scelte cristiane in netto contrasto con quelle fatte dalla maggior parte dei ragazzi suoi coetanei.
La sua prospettiva è un’altra: non mira ad una fugace felicità terrena improntata al benessere e alla ricerca di vani idoli, ma comprende che l’eternità è la meta a cui guardare. Soprattutto, vive concretamente l’insegnamento del Vangelo, senza compromessi.
Il sogno stroncato da una morte prematura
Il sogno di Sandra è andare in missione in Africa, prestare soccorso nel Terzo Mondo, per curare gli ammalati una volta diventata medico e per annunciare Cristo. Ma questo progetto per il suo futuro viene presto stroncato all’improvviso. Il Il 29 aprile 1984, mentre si reca ad Igea Marina per un incontro della “Comunità Papa Giovanni XXIII” insieme a due amici viene coinvolta in un grave incidente stradale. Non appena scende dall’automobile, mentre sta per attraversare la strada una macchina la travolge. I soccorsi tempestivi che le vengono prestati e le cure, prima all’ospedale di Rimini e poi a quello di Bologna non hanno effetto e muore, il 2 maggio, a quasi 23 anni.
Nel suo Diario spirituale aveva scritto: “Il fine della mia vita è l’unione con il Signore, lo strumento per giungere a ciò è la preghiera”. Sandra aveva compreso che ciò che più conta è l’amore e infatti pensava che “Quando ho amato davvero, ho sentito che Dio riempiva tutto e tutti“.
Don Oreste Benzi diventa il postulatore del processo di canonizzazione di questa ragazza morta con fama di santità. Nel 2007 avviene la guarigione di Stefano Vitali, primo segretario di don Benzi il quale era affetto da grave tumore all’intestino ed era in fase terminale. Ma grazie alla preghiera di intercessione fatta a Sandra Sabattini guarisce inspiegabilmente. Nel 2021 nella Cattedrale di Rimini è avvenuta la beatificazione di quella che è definita la “santa fidanzata”.