Sacerdote campano molto amato nella sua terra, San Vincenzo Romano si dedicò per tutta la vita all’educazione dei ragazzi e al sostegno ai lavoratori.
Nato a Torre del Greco il 3 giugno 1751 San Vincenzo Romano da un’umile famiglia ma molto devota. Già all’età di 14 anni decide di intraprendere la vita religiosa e studiò nel seminario diocesano di Napoli.
A 24 anni diventò sacerdote. Da giovane prete organizzò una scuola gratuita per i bambini bisognosi. Evangelizzava per le strade della città e per quelle della campagna. Si avventurava anche nei luoghi più malfamati, anche a rischio della sua incolumità per raggiungere i delinquenti e cercare di avviarli al pentimento.
Curava i malati che avevano bisogno di cure ed erano soli e abbandonati e si occupava con impegno di sostenere i lavoratori nelle loro difficoltà.
Difendeva pubblicamente i diritti dei marinai e dei pescatori di corallo, un lavoro molto difficile e rischioso che era fiorente a Torre del Greco, la quale rimane tutt’oggi rinomata per la produzione di corallo.
Il suo motto: “Dobbiamo fare il bene”
San Vincenzo Romano aveva un motto, che viene ancora ricordato. Diceva: “Dobbiamo fare il bene!”. Invitava a questo e lui stesso si adoperava con la testimonianza e la predicazione.
Predicava instancabilmente, la domenica arrivava a svolgere ben 5 prediche. Per lui l’annuncio della Parola di Dio era un’assoluta priorità.
Elaborò un metodo di pastorale che venne definito della “sciabica”. La sciabica era la rete che usavano i pescatori e lui li imitava nel “pescare anime” per il Signore. Predicava nelle strade con il crocefisso in mano e le sue parole erano efficaci eispirate dallo Spirito Santo.
IL 5 giugno 1794 si verificò una terribile e distruttiva eruzione del Vesuvio: San Vincenzo Romano si prodigò con tutte le sue forze per la ricostruzione non solo materiale, ma anche spirituale e morale dalla grave crisi che aveva investito la popolazione.
Visse gli ultimi anni di vita nel dolore fisico perché il 1° gennaio 1825 cadde e si fratturò il femore. Non si riprese più e dovette sopportare lunghi anni di infermità, immobile a letto e piagato finché morì per una polmonite il 20 dicembre 1931.
È stato canonizzato nel 2018 da papa Francesco, ma il suo culto era già molto diffuso di fatto nella sua terra. A Torre del Greco lo si festeggia il 29 novembre, giorno di inizio della novena all’Immacolata a cui lui era estremamente devoto.
San Giovanni Paolo II ebbe parole di grande elogio per questo santo campano durante una visita pastorale a Napoli. Lo definì: “Il più illustre figlio del Greco è senza dubbio il santo Vincenzo Romano. Egli ha lasciato un’eredità spirituale preziosa con l’esempio di una vita santa, del fervore sacerdotale e della totale dedizione che caratterizzarono gli oltre trent’anni del suo ministero pastorale“.
Le sue spoglie riposano nella basilica pontificia di Santa Croce a Torre del Greco.
Preghiera per l’intercessione di San Vincenzo Romano
O Dio, che per la salvezza delle anime,
hai reso san Vincenzo Romano
modello di zelo pastorale nella tua Chiesa,
concedici di seguire il suo esempio
per essere nel mondo, con carità operosa,
a servizio del tuo regno.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.