San Sebastiano è un soldato romano, ma non ha mai rinnegato la sua fede, alla quale è stato educato sin da bambino e che lo porta anche a realizzare un prodigio.
È in lui l’essere soccorritore che interviene a favore dei martirizzati. E’ il Santo patrono della Polizia Locale e delle Confraternite di Misericordia.
20 gennaio: Sebastiano, il militare martire
In questo ventesimo giorno del mese di gennaio, la chiesa venera San Sebastiano. Educato a Milano, viene istruito con i principi della fede cristiana. Si reca poi a Roma, dove entra a contatto con la cerchia militare alla diretta dipendenza degli imperatori. Diviene, ben presto, alto ufficiale dell’esercito imperiale.
In questo contesto, forte del suo ruolo, può sostenere i cristiani incarcerati, provvedere alla sepoltura dei martiri e diffondere il cristianesimo tra i funzionari e i militari di corte, approfittando della propria carica imperiale.
La “Passio” racconta che un giorno due giovani cristiani, Marco e Marcelliano, figli di un certo Tranquillino, sono arrestati su ordine del prefetto Cromazio. Il padre fa appello a una dilazione di trenta giorni per il processo, per convincere i figli a desistere e sottrarsi alla condanna sacrificando agli dei.
Il miracolo della donna muta
I fratelli erano ormai sul punto di cedere quando Sebastiano fa loro visita, persuadendoli a perseverare nella loro fede e a superare eroicamente la morte. Mentre dialoga con loro, il viso di Sebastiano viene irradiato da una luce miracolosa che lascia esterrefatti i presenti, tra cui Zoe, la moglie di Nicostrato, capo della cancelleria imperiale, muta da sei anni.
La donna si prostra ai piedi del giovane il quale, invocando la grazia divina, le pone le proprie mani sulle labbra e, dopo aver fatto un segno di croce, le ridona la voce.
Il prodigio di Sebastiano porta alla conversione un nutrito numero di presenti.
San Sebastiano è invocato come patrono delle Confraternite di Misericordia. Le biografie raccontano che fosse proprio lui a soccorrere i suoi amici cristiani uccisi in odio alla fede e, poi, anche a fare loro sepoltura per un degno e religioso ricordo.
La condanna a morte, trafitto da frecce
Quando Diocleziano scopre che Sebastiano è un cristiano, irato esclama: “Io ti ho sempre tenuto fra i maggiorenti del mio palazzo e tu hai operato nell’ombra contro di me”. Sebastiano viene quindi da lui condannato a morte.
E’ legato ad un palo, denudato, e trafitto da così tante frecce in ogni parte del corpo da sembrare un istrice. I soldati, al vederlo morente e perforato dai dardi, lo credettero morto e lo abbandonarono sul luogo affinché le sue carni cibassero le bestie selvatiche.
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Preghiera a San Sebastiano
Per quell’ammirabile impegno che vi condusse ad affrontare tutti i pericoli per convertire i pagani più ostinati e confermare nella fede i cristiani vacillanti, ottenete a noi tutti, glorioso martire Sebastiano un uguale impegno per la salvezza dei nostri fratelli, per cui non contenti di edificarli con una vita veramente evangelica, ci adoperiamo anche con ogni sforzo per illuminarli se sono ignoranti, a correggerli se sono sulla via del male, a rafforzarli nella fede se sono nel dubbio.
Gloria al Padre
San Sebastiano, prega per noi.
Per quell’eroismo con cui sopportaste il dolore delle frecce che trafissero tutto il vostro corpo e rimasto miracolosamente in vita, rimproveraste della sua empietà contro i Cristiani il crudele imperatore Diocleziano, ottenete a noi tutti, o glorioso martire Sebastiano, di sostenere sempre, secondo la volontà di Dio, le malattie, le persecuzioni e tutte le avversità della vita per partecipare un giorno alla vostra gloria in Cielo.
Gloria al Padre
San Sebastiano, prega per noi.
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