Patrono d’Inghilterra, Sant’Edmondo non cede al ricatto impostogli dagli oppressori, si rifiuta di abiurare e accetta il martirio.
Il culto a Sant’Edmondo fu da sempre molto vivo a livello popolare nonostante le notizie relative alla sua storia siano sempre state poche e avvolte in un’aura leggendaria.
Si sa per certo che Sant’Edmondo è stato l’ultimo re dell’East Anglia. Era il IX secolo e lui, nato intorno all’840, appena quindicenne salì al trono. Non è certo se provenisse dalla Sassonia, come riportano alcune fonti, né se fosse stato il figlio del re Alkmund poi adottato dal re dell’East Anglia.
Fu comunque re e il suo regno durò per circa trent’anni fino a quando fu martirizzato a seguito di atroci torture. Le invasioni dei vichingi erano feroci e sanguinose. Inizivano con saccheggi e distruzioni e rifiutavano le trattative di pace perché il loro intento era prendere il potere e sottomettere le popolazioni invase.
Esempio di fede e di governante magnanimo
Sant’Edmondo era un re cristiano e governava bene il suo popolo infatti era molto amato. Era considerato un santo già in vita tanto che la popolazione invocava la sua protezione contro le epidemie, soprattutto quella di peste che imperversava in quell’epoca.
Nell’anno 869 i danesi decero irruzione nella regione governata da questo santo re e stabilirono i loro accampamenti a Thetford. Nonostante le difese del suo esercito fossero significativamente inferiori re Edmondo cercò di difendere il suo popolo e sfidò in battaglia gli avversari.
I Dani, che erano guidati da tre fratelli, Ubbe, Ivar e Halfdene gli proposero un patto. Gli avrebbero resituito la corona e il popolo sarebbe stato salvo se lui avesse rinnegato al sua fede in Cristo e si fosse dichiarato loro vassallo.
Pur avendo a cuore la popolazione che governava, Edmondo non esitò e non ci pensò nemmeno ad abiurare. Per due volte rispose di no e subito le frecce dei danesi lo trafissero. Morì così, ucciso come martire per la fede in un giorno riportato come 20 novembre 870.
Se la sua morte segnò la fine dell’East Anglia non fu così per la fama di santità che già era presente e che proseguì in un culto che andava sempre più a crescere e a diffondersi.
Pochi anni dopo già circolava una moneta che recava il titolo di “penny di Sant’Edmondo”. La data della sua canonizzazione rimane sconosciuta, ma sono certe le attestazioni della venerazione a questo santo manifestate anche attraverso l’edificazione di chiese a lui dedicate in tutta l’Inghilterra.
Il suo corpo fu sepolto a Beadoricesworth, che oggi ha il nome di Bury St. Edmunds e si trova nei pressi di Cambridge, a circa 50 km.