La Beata Beata Maria Teresa di San Giuseppe ha fatto della compassione amorevole per i bimbi abbandonati il cuore della sua missione.
Fondatrice di una nuova congregazione carmelitana, riuscirà a unire contemplazione e azione al servizio di un’umanità sofferente e bisognosa.
Anna Maria Tauscher van den Bosch nasce il 19 giugno 1855 a Sandow, nel Brandeburgo (oggi in Polonia). Viene alla luce in una famiglia protestante, i genitori sono persone molto credenti.
Dopo anni di tormentata ricerca spirituale approda alla fede cattolica. Quando nel 1888 si converte al cattolicesimo entra in contrasto con la sua famiglia di origine. Non solo viene allontanata da casa ma si trova anche senza lavoro. Perde infatti il suo incarico di direttrice dell’ospedale psichiatrico di Colonia.
Rimasta senza casa e senza lavoro, abbandonata da tutti, Anna Maria peregrina a lungo. Riesce finalmente a trovare rifugio e lavoro come dama da compagnia a Berlino. E proprio a Berlino si imbatte nel fenomeno dei “bimbi di strada”: bambini abbandonati a sé stessi dai genitori, troppo occupati col lavoro per curarsi di loro.
Tanta è la compassione per quei piccoli sventurati che per dedicarsi a loro fonda la Congregazione delle Suore Carmelitane del Divin Cuore di Gesù. Anna Maria, che prende il nome di Maria Teresa di San Giuseppe, esorta le sue consorelle ad accogliere i bisognosi come angeli «di conforto e di pace», facendosi così «strumenti di Dio».
Inizia la sua prima Opera a Berlino: è qui che nel 1891 apre una prima casa, battezzata “Casa per i senza casa”. Il primo agosto dello stesso anno accoglie i primi tre bambini poveri. Attorno a lei cominciano a radunarsi altre donne come lei desiderose di soccorrere i più colpiti dalla sventura.
Suor Maria Teresa di San Giuseppe riesce così a unire contemplazione e azione. Il suo carisma consiste precisamente in questo: mettere lo spirito mistico e contemplativo del Carmelo al servizio dell’apostolato attivo e della misericordia corporale.
Ma la carità generosa di Maria Teresa non si limita solo ai bambini: si estende a tutti gli ultimi. Si prende cura così anche degli immigrati, degli anziani, degli operai rimasti senza un tetto. Uno slancio che la porterà a fondare altre case di assistenza, in Europa come in America. A spingerla il costante desiderio di venire in aiuto dei più bisognosi. Grande devota di San Giuseppe, l’amore per il padre putativo di Gesù e sposo di Maria la spinge a mettere tutte le case dell’Opera sotto la sua protezione.
Muore nel 1938, nel 2006 viene beatificata nella Cattedrale di Roermond (Paesi Bassi).
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