È il Papa del famoso catechismo. Di origini contadine, difende con grande coraggio l’ortodossia cattolica.
Grande riformatore della vita della Chiesa, mostrerà energia e decisione nel contrastare le derive più nefaste della modernità.
Il futuro papa Pio X nasce col nome di Giuseppe Melchiorre Sarto – detto «Bepi» dagli amici – a Riese, un paesino in provincia di Treviso, il 2 giugno 1835. È il secondo dei dieci figli di una famiglia di modeste condizioni. Il padre, Giovanni Battista, è fattore oltre che cursore dell’amministrazione asburgica (una mansione assimilabile a quella del messo comunale di oggi), mentre la madre Margherita è una sarta di campagna.
Rimasto presto orfano del padre, entra ancora giovanissimo nel seminario di Padova e a ventitré anni diventa sacerdote. Per nove anni è cappellano a Tombolo; per otto anni è poi parroco a Salzano.
Vive con umiltà e povertà accanto agli umili e ai poveri e rimane sorpreso quando il Vescovo di Treviso lo nomina Cancelliere della diocesi, canonico e direttore spirituale del seminario. Nove anni più tardi diventa Vescovo di Mantova dove si conquista presto l’affetto e la stima di tutti, anche delle autorità locali.
Il Papa che non voleva essere eletto
Nel 1893 diventa Cardinale Patriarca di Venezia. Anche nella città di San Marco diventa rapidamente popolarissimo, amato in particolare dai più umili. Quando muore papa Leone XIII, nove anni più tardi, per andare a Roma a prendere parte al conclave deve farsi prestare i soldi per il viaggio. Acquista un biglietto di andata e di ritorno e a chi gli fa notare che avrebbe dovuto invece considerare la possibilità di essere eletto come successore di Pietro lui risponde, scuotendo la sua testa da contadino: «Non credo che lo Spirito Santo farà questo sbaglio!».
E invece sarà proprio lui, cardinale fino ad allora semisconosciuto, a venire eletto Papa malgrado avesse scongiurato in lacrime i suoi eminenti colleghi del conclave di non appoggiare la sua candidatura. Al momento di pronunciare la formula di accettazione dice: Accepto, soggiungendo però: In Crucem. Vale a dire «l’accetto come una croce».
Durante il suo pontificato questo papa dal temperamento dolce e mite sarà chiamato a gesti di governo che richiederanno coraggio e decisione, tutti a tutela dell’autorità e della dignità della Chiesa di Cristo.
Il Papa del Catechismo e della lotta al Modernismo
Atto di coraggio, per quel tempo, sarà il ripristino dell’età della prima Comunione e della prima Confessione dei bambini al momento dell’uso della ragione, cioè attorno ai sette anni.
Pio X inoltre raccomanderà la Comunione frequente. Una delle sue grandi preoccupazioni pastorali è la formazione religiosa dei fanciulli, per i quali fa preparare il ben noto «catechismo», e la salvaguardia della dottrina e dell’insegnamento della Chiesa, in coerenza col motto del suo pontificato: «Instaurare omnia in Christo».
Da ascrivere a merito di Papa Sarto ci sono anche la riforma del Calendario, del Breviario e della musica sacra. Come noto ingaggia pure una lunga e sofferta lotta contro il modernismo, che si conclude con la promulgazione dell’enciclica Pascendi e la condanna di quella pericolosa eresia.
Difensore della libertà della Chiesa, offre la sua vita per la pace
Difende con altrettanta energia la libertà della Chiesa nei confronti degli stati, anche con modi a volte spicci e poco diplomatici (rifiuta perfino la visita in Vaticano di Theodore Roosevelt). Al tempo stesso allenta anche il vincolo del non expedit di Leone XIII e con l’enciclica Il fermo proposito (1904) autorizza per la prima volta i cattolici a prendere parte alle elezioni politiche.
Pio X muore il 20 agosto 1914, pochi giorni dopo lo scoppio della Prima guerra mondiale, della quale aveva presagito con grande dolore l’avvicinarsi. «Il Papa non è ascoltato
– dice nei suoi ultimi giorni. – Offro la mia vita purché si faccia la pace». Pio XII lo proclamerà santo nel 1954.
In vita lo indicavano già come un «Papa santo». Correva infatti la voce di guarigioni miracolose avvenute toccandone gli abiti. Ma lui correggeva col sorriso sulle labbra e un pizzico di umorismo: «Mi chiamo Sarto, non Santo». Ma Santo papa Sarto lo era davvero.