Il giorno dopo la Domenica di Pasqua si celebra il cosiddetto Lunedì dell’Angelo, in cui si rievoca ancora l’annuncio della Resurrezione che l’angelo diede alle donne.

La Chiesa chiama, quello che comunemente viene definito Lunedì dell’Angelo e che ricorre oggi 21 aprile, semplicemente come Lunedì dell’Ottava di Pasqua. Per la sua importanza la Pasqua è infatti celebrata per una settimana intera, dunque, otto giorni fino alla Domenica della Divina Misericordia.
Il Lunedì dell’Angelo è, quindi, il secondo giorno della lunga settimana del tempo pasquale che termina con la Domenica in Albis, cioè in bianco, così chiamata in ricordo del colore della veste che i neobattezzati durante la Veglia portavano, appunto, per una settimana.
Nella giornata del Lunedì si ricorda l’annuncio della Resurrezione di Gesù che l’Angelo ha fatto alle donne arrivate al sepolcro per completare i riti della sepoltura.
Si rievoca, perciò, quanto avvenuto il giorno prima, la mattina della domenica (il primo giorno della settimana nel calendario ebraico, quindi il primo giorno dopo la Pasqua ebraica), quando Maria Maddalena, Salome e Maria madre di Giacomo si erano recate al sepolcro con l’intenzione di cospargere di oli aromatici il corpo di Gesù.
Oggi 21 aprile: Lunedì dell’Angelo
Arrivate presso la tomba le donne videro il grande masso che la chiudeva che era rotolato via. Il loro stupore, fu misto a tremore, erano sgomente e non sapevano cosa pensare. Tanto più si spaventarono quando apparve loro un angelo in vesti sfolgoranti.
L’annuncio che ricevettero fu non solo lieto, ma travolgente. “Non abbiate paura! So che cercate il Crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto“. Proseguì dicendo: “Presto, andate a dire ai suoi discepoli: è risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete”. (Mc 16,1-7).
Il sepolcro viene trovato vuoto: i soldati accusano i discepoli di aver trafugato il corpo di Gesù, ma loro sono ancora in casa a osservare il riposo imposto dalla festa, increduli per quanto accaduto, ed è qui che ricevono la visita delle donne, esortate dall’Angelo a comunicare quanto hanno visto, a portare l’annuncio della Resurrezione.
Stupore e gioia sconfinata sono quindi i sentimenti che hanno provato le donne a sentire un annuncio così grande e straordinario. Papa Francesco in un’occasione anni fa ha commentato questo incontro con queste parole: “L’immagine dell’angelo seduto sulla pietra del sepolcro è la manifestazione concreta, visiva, della vittoria di Dio sul male. Dalle parole dell’angelo possiamo raccogliere un prezioso insegnamento: non stanchiamoci mai di cercare il Cristo risorto, che dona la vita in abbondanza a quanti lo incontrano“.
Un annuncio troppo grande per una voce umana
Si ricorda la narrazione dei Vangeli Sinottici e c’è un profondo significato “vi è un profondo significato tra questa presenza angelica e in questa proclamazione angelica. Così come per annunciare l’Incarnazione del Verbo, Figlio di Dio, è stato un Angelo, Gabriele, allo stesso modo anche per annunciare l’evento salvifico della Resurrezione è un Angelo a farlo.
Come spiegato in un’omelia di san Giovanni Paolo II: “per esprimere per la prima volta le parole “è risorto”, la Risurrezione, non era sufficiente un soggetto umano, non era sufficiente una parola umana. Ci voleva un essere superiore, perché per l’essere umano questa verità e le parole che comunicano la verità, “è risorto”, questa verità stessa è così sconvolgente, talmente incredibile, che forse nessun uomo avrebbe osato pronunciarla“.