Santo di nobili origini che decide di lasciare al fratello tutte le ricchezze e di unirsi alla Compagnia di Gesù. Cura ed assiste gli appestati per tutta la sua vita e, ancora giovane, fiaccato e logorato nel fisico dalla fatica, sale al cielo.
E’ ricordato, anche, come Santo Patrono dei Gesuiti, dei giovani e degli scolari.
In questo ventunesimo giorno del mese di giugno, la chiesa venera San Luigi Gonzaga. Figlio primogenito di Ferrante Gonzaga. Fin dalla prima infanzia viene educato alla vita militare e all’età di cinque anni Ferrante porta con sé Luigi.
All’età di sette anni, tuttavia, avviene la sua “conversione dal mondo a Dio”, come egli stesso la definisce. Sentendosi chiamato a consacrare la propria vita al Signore intensifica la preghiera, recitando ogni giorno in ginocchio i sette Salmi penitenziali e l’Ufficio della Madonna.
A Firenze, nella basilica della Santissima Annunziata fa voto di perpetua verginità. Tre anni dopo viene poi dislocato alla corte di Mantova, dove nel 1585 rinuncia al titolo di futuro marchese di Castiglione, in favore del fratello Rodolfo. Nel 1580 riceve la Prima Comunione da Carlo Borromeo in visita nella Diocesi di Brescia.
Studia lettere, scienze e filosofia, lesse testi spirituali e relazioni missionarie, prega e matura la sua decisione di farsi gesuita e nonostante l’opposizione del padre inizialmente contrario (lo invia in varie corti, sperando che la vita brillante lo facesse desistere dal suo proposito).
All’età di 17 anni entra nel noviziato della Compagnia di Gesù a Roma. Studia teologia e filosofia. A Roma ha tra i suoi insegnanti e direttore spirituale San Roberto Bellarmino.
Nel 1590/91 una serie di malattie infettive uccidono a Roma migliaia di persone, inclusi i papi Sisto V, Urbano VII, Gregorio XIV. Luigi Gonzaga, insieme a San Camillo de Lellis e ad alcuni confratelli gesuiti, si prodiga intensamente ad assistere i più bisognosi.
Malato da tempo, deve dedicarsi solo ai casi con nessuna evidenza di contagiosità, ma un giorno, trovato in strada un appestato, se lo carica in spalla e lo porta all’ospedale della Consolazione. Pochi giorni dopo muore, all’età di soli 23 anni. Il suo corpo è tumulato nella chiesa di Sant’Ignazio a Roma
O amabile San Luigi, la cui illibata purezza rese simile agli Angeli, e l’ardente amore a Dio eguagliò ai Serafini del Cielo, volgete su di me uno sguardo di misericordia. Voi vedete quanti nemici mi attorniano, quante occasioni insidiano all’anima mia; e come la freddezza del mio amore a Dio mi metta a pericolo di offenderlo ad ogni piè sospinto e di allontanarmi da Lui, lasciandomi adescare ai fallaci piaceri di terra.
Salvatemi Voi, o gran Santo: a Voi mi affido. Impetratemi Voi ardente amore a Gesù Sacramento ed ottenetemi grazia ch’io sempre mi accosti al Banchetto Eucaristico con cuore puro e contrito, ripieno di fede viva ed umiltà profonda. Le mie comunioni allora saranno, come le furono per Voi, potente farmaco d’immortalità, soave profumo dell’eterno bacio di Dio.
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