Santa Francesca Saverio Cabrini è stata una infaticabile apostola della carità, capace di vincere le sue debolezze fisiche dando impulso a opere imponenti e prodigiose.
Ma soprattutto ha inondato tutti – soprattutto i più miseri – dello sconfinato amore che si irraggiava dal suo cuore di madre. Così tutti – emigranti e non – trovarono in lei una casa accogliente, un rifugio caldo e sicuro nei momenti di sconforto e desolazione. Ecco cosa rispondeva a chi le chiedeva il suo segreto.
Francesca Cabrini nasce nel 1850 a Sant’Arigelo Lodigiano, tredicesima dei figli di una famiglia contadina segnata dalla miseria e dalla sventura. Rimasta orfana di entrambi i genitori, cerca di entrare in convento, ma viene rifiutata per la sua salute cagionevole.
Francesca, allora, che ha il diploma di maestra, inizia a occuparsi dell’educazione dei bimbi rimasti orfani. Per quanto sia debole e diseredata, decide di consacrare la sua esistenza ad assistere i più deboli e bisognosi. Fonda, aiutata dal parroco di Codogno, un istituto religioso a carattere laico, mettendolo sotto il patrocinio di San Francesco Saverio. Infine pronuncia i voti religiosi diventando la Madre Francesca Saverio Cabrini.
Un cuore di madre accanto agli emigranti in America
In quel periodo sono molti gli italiani che emigrano per andare alla ricerca di lavoro, senza trovare alcun tipo di sostegno e di assistenza sociale e civile nei Paesi di destinazione. Col rischio di abbruttirsi sguazzando tra malattie, ignoranza, povertà estrema.
Quando Madre Cabrini apprende che migliaia di migranti italiani versano in simili condizioni, privi di ogni sostegno materiale e spirituale, non ci pensa due volte a imbarcarsi per l’America. Così va a New York, dove trova una realtà ancora peggiore di quella che si aspettava. Ma lei non si perde d’animo: si rimbocca le maniche e, ancorché fragile e inesperta, riesce a districarsi nel caos della metropoli creando, armata soltanto di carità e di un coraggio mai domo, dei punti di incontro per gli emigrati.
In totale farà quel viaggio dall’Italia all’America per 24 volte. Sempre per accorrere in soccorso delle migliaia e migliaia di emigranti ammassati sui ponti navali o ai margini delle metropoli americane, sottoposti a lavori estenuanti nelle fabbriche o nelle miniere di un territorio immenso.
Il segreto dietro alla sua opera: Gesù
L’ex maestrina lombarda dalla salute malferma dimostra in questa circostanza una energia e una resistenza prodigiose. All’Arcivescovo di New che le consiglia di farsene ritorno in Italia perché convinto dell’impossibilità di realizzare l’opera che sta portando avanti, Madre Cabrini risponde così, in maniera risoluta e determinata: «Monsignore, noi siamo qua per ordine della Santa Sede, e ci dobbiamo restare».
Madre Cabrini comincia col raccogliere gli orfani degli emigranti. Dopodiché costruisce l’ospedale Colombo a New York. Poi apre una scuola a Buenos Aires e un altro ospedale
a Chicago. E preventori in California, orfanotrofi e ospizi in altre città americane.
A chi si meraviglia di quello che riesce a fare risponde con semplicità: «Non siamo noi a far questo. È Gesù».
Un cuore da madre
Ma l’assistenza materiale non è tutto. Anzi, a ben vedere è solo la conseguenza del cuore da madre della santa, del suo rimanere sempre accanto agli emigranti, ai disgraziati, ai malati. A nessuno fa mancare il suo affetto, nemmeno a chi vive nei quartieri più squallidi e nei villaggi più sperduti. E neanche ai carcerati della tristemente famosa prigione di Sing-Sing.
E così la gracile maestrina lodigiana diverrà la donna forte ammirata e rispettata da tutti gli americani grazie alla sua capacità di dar vita a attività prodigiose e imponenti. Del resto non era opera sua, ripeteva, ma del Signore Gesù.
Madre Cabrini muore un giorno d’inverno a Chicago, il 22 dicembre 1917, stremata dalla fatica nel corso di uno dei suoi sfibranti viaggi. Il suo corpo, trasportato a New York, viene seguito da tutti gli emigranti – italiani e non – e da tutti quelli che in lei avevano trovato la «madre», la donna infinitamente accogliente e generosa capace di dare conforto a tutti. Come solo i santi, campioni della carità, sanno essere. Papa Pio XII riconoscerà la sua santità nel 1946.
Preghiera a Santa Francesco Saverio Cabrini
O Dio, per intercessione di S. Francesca Cabrini, dacci, te ne preghiamo, quella grande carità e quel grande amore verso il prossimo che fu il segreto della Santa di cui oggi celebriamo la festa.