Laura Vicuña muore giovanissima, ad appena tredici anni, dopo aver offerto la propria vita per la conversione della madre.
Soffrì molto per la situazione irregolare della mamma, che non poteva accedere ai sacramenti, e dovette pure fronteggiare le insidie del convivente della madre che in più occasioni attentò alla sua purezza.
Laura Vicuña nasce nel 1891 a Santiago del Cile. Dopo essere rimasta vedova, Mercedes Pino, la mamma di Laura si trasferisce in Argentina assieme alle due figlie presso la tenuta di Manuel Mora, ricco imprenditore agricolo che dà lavoro a Mercedes ma pretende anche che diventi la sua amante se vuole che lui provveda a dare un’educazione alle figlie. Dopo aver subito numerose pressioni Mercedes finisce per accettare di diventare la convivente di Mora.
Laura viene così affidata a un collegio delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Immersa repentinamente in un ambiente religioso, viene in contatto con le verità evangeliche apprese grazie alla catechesi che conquistano il suo cuore.
Maturando nella fede, la condizione irregolare della madre – per la quale soffre terribilmente – le diviene sempre più chiara. Così come soffre molto quando, nel 1901, riceve la prima comunione ma vede che la madre, per la situazione di convivenza contraria alla legge divina, non può accostarsi all’Eucarestia.
Proprio quel giorno in cui per la prima volta si era comunicata scrive dei propositi che ricordano molto quelli di San Domenico Savio: “O mio Dio, voglio amarti e servirti per tutta la vita; perciò ti dono la mia anima, il mio cuore, tutto il mio essere. Voglio morire piuttosto che offenderti col peccato; perciò intendo mortificarmi in tutto ciò che mi allontanerebbe da te. Propongo di fare quanto so e posso perché tu sia conosciuto e amato, e per riparare le offese che ricevi ogni giorno dagli uomini, specialmente dalle persone della mia famiglia. Mio Dio, dammi una vita di amore, di mortificazione, di sacrificio”.
Attraverso questi propositi Laura si abbandona totalmente al Signore per ottenere la grazia della conversione della madre. Laura è una ragazzina simpatica ma anche dotata di una grande energia. La sua regola di vita si basa su tre pilastri: preferire la morte piuttosto che il peccato (“la morte ma non peccati”), servire il Signore per tutta la sua vita e fare tutto ciò che è in suo potere per far conoscere e amare Dio alle persone più vicine, in particolar modo alla mamma.
L’anno successivo Laura chiede di poter essere ammessa tra le postulanti delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Non essendo stata accettata a causa della situazione irregolare della madre, emette privatamente i i voti di castità, povertà ed obbedienza. Si consacra così a Gesù e gli offre la propria vita.
Finisce per ammalarsi a causa dello stato d’ansia indotto dalla situazione di precarietà della madre e per le dure percosse di Mora, che più volte aveva cercato di abusare di lei. Il 22
gennaio 1904, prima di morire Laura riceve il Viatico e quella stessa sera fa chiamare la madre: “Mamma, io muoio! lo stessa l’ho chiesto a Gesù. Ho offerto la vita per te, per ottenere la grazia del tuo ritorno alla fede“. Mamma Mercedes le promette allora di cambiare totalmente vita. E il giorno dei funerali di Laura torna a ricevere i sacramenti dopo aver rotto la relazione col convivente.
Laura verrà beatificata da papa Giovanni Paolo II il 3 settembre 1988. La sua salma è venerata a Bahía Blanca (Argentina) nella cappella delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
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