Una vedova romana, le cui virtù di vita e di fede sono state anche elogiate da San Girolamo. Della sua vita ne tratta solo il Santo Dottore della Chiesa mentre scrive ad un’altra donna, una certa Marcella, che guida una comunità monastica sull’Aventino.
Lea è di nobile famiglia ed è entrata proprio in questa comunità monastica per vivere a pieno le Scritture e per conoscere Gesù.
22 marzo: Lea, la nobile che sceglie il Cristianesimo
In questo ventiduesimo giorno del mese di marzo la chiesa venera San Lea. Perde suo marito, un ricco romano, in un’età relativamente giovane. Ha rifiutato le seconde nozze col ricco rappresentante della nobiltà romana e si unisce al circolo ascetico di signore ricche e nobili attorno San Girolamo.
Lea entra nella comunità di Santa Marcella, dove si studiano le Scritture e si vive in castità e povertà. Progetta di accompagnare Girolamo a Betlemme con altre donne per condurre la vita di un eremita.
San Girolamo la descrive come una donna pia
La lettera di san Girolamo rappresenta l’unico documento sulla vita della santa: “Dal coro degli Angeli ella è stata scortata nel seno di Abramo e, come Lazzaro, già povero, vede ora il ricco Console, già vestito di porpora, e che adesso, non adorno della palma ma avvolto nell’oscurità, domanda a Lea che gli faccia cadere una goccia dal suo dito mignolo”.
Lea si era consacrata “tutta al Signore“, diventando nel monastero madre superiora delle vergini, mutando le vesti delicate di un tempo nel ruvido sacco.
Muore nella città portuale di Ostia. È la Santa patrona delle vedove.
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Preghiera a Santa Lea
Santa Lea, sii nostra maestra,
insegna anche a noi,
a seguire la Parola,
come lo facesti tu,
in silenzio e con le opere.
Ad essere umili servi,
dei più poveri e degli ammalati.
Con amore e fedeltà,
per piacere al nostro Signore.
Amen
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