Martire dei primi secoli, Santa Cecilia sarà guidata da una musica celestiale, a prendere importantissima scelta della sua vita.
Nonostante la lacunosità delle informazioni relative a molti santi della sua epoca Santa Cecilia è stata confermata all’interno del Martirologio Romano e dove viene ricordata come vergine e martire.
Uccisa per la sua fede in Cristo presso il cimitero di Callisto sulla via Appia a Roma. Nella città, precisamente a Trastevere c’è un’antica chiesa a lei dedicata.
Cecilia era una nobile fanciulla romana che visse tra il II e il III secolo. La maggior parte delle notizie su di lei si ricavano da una Passio che presenta certamente anche elementi leggendari.
La Liturgia delle Ore presenta Santa Cecilia come “il modello perfetto di donna cristiana che per amore di Cristo ha professato la verginità e ha subito il martirio”.
Questa pia ragazza frequentava ogni giorno la messa officiata da papa Urbano nelle catacombe che la videro martire e manifestava doti di grande carità e benevolenza verso i bisognosi.
La richiesta nel canto e il martirio
Cecilia va in sposa al nobile Valeriano. Il giorno delle nozze nella casa di Cecilia risuonava la musica suonata dagli organi e venivano cantati canti gioiosi.
Lei, volendo offrirsi solo al Signore cantando rivolse a Dio questa preghiera : “Conserva o Signore immacolati il mio cuore e il mio corpo, affinché non resti confusa”.
E così dopo il matrimonio propose al marito di vivere in assoluta castità. “Nessuna mano profana può toccarmi perché un angelo mi protegge. Se tu mi rispetterai, egli ti amerà come ama me”. Lo sposo acconsentì e colpito dalla sua fede si convertì anche lui al cristianesimo.
Era il tempo delle persecuzioni dei cristiani e sia Cecilia che il marito finiranno martiri per il loro amore a Cristo per ordine del prefetto Almachio. La Passio racconta dettagliatamente che Cecilia morì per decapitazione dopo aver subito atroci torture.
Nonostante il carnefice cercasse di tagliarle la testa non ci riusciva neanche dopo diversi tentativi tanto che Cecilia morì in seguito a tre giorni di agonia. Prima di morire con le dita fece il segno della Trintità, con le poche forze che le rimanevano.
La data della morte si collocherebbe il 22 novembre 230 circa. Come narra la Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, papa Urbano fece seppellire Cecilia nelle catacombe di San Callisto posta in un luogo d’onore accanto alla Cripta dei Papi.
Solo molti secoli dopo nell’821 le sue spoglie furono portate dove sono attualmente custodite: nella basilica che porta il suo nome a Trastevere. Quando fu traslato il suo corpo appariva incorrotto e profumato. Anche nel Giubileo del 1600 avvenne il corpo fu visionato e si trovava in ottimo stato di conservazione avvolto in un abito in seta e oro.
Fin dal tardo Medioevo si attesta il legame con la musica che la vede diventare la patrona di musicisti, compositori e cantanti. L’iconografia la raffigura spesso con strumenti musicali, ma anche nel gesto del segno della Trinità che fece in punto di morte.