In questo giorno si ricorda lo Sposalizio della Beata Vergine Maria con San Giuseppe, modello matrimoniale nell’unicità della loro relazione.
La memoria liturgica dello Sposalizio di Maria e Giuseppe ha origine agli inizi del XV secolo. Accadde che Jean Gerson, Gran Cancelliere dell’Università di Parigi per devozione lasciò nelle sue disposizioni testamentarie che ogni anno il 23 gennaio fosse celebrata una messa in onore di quello Sposalizio. Successivamente diversi Ordini religiosi, tra cui i Francescani, i Domenicani e i Servi di Maria, accolsero questa celebrazione con fervore e trovò ampia diffusione.
In seguito fu promossa da vari papi ed è dal 1961 che la Congregazione dei Riti l’ha inserita tra le feste di devozione. Va ad affiancarsi alla festa della Sacra Famiglia, celebrando così un altro momento della vita d Maria, Madre di Dio e sposa di Giuseppe.
I Vangeli accennano soltanto a Maria come promessa sposa di Giuseppe nel momento dell’Annunciazione dell’Angelo e non fanno riferimento a quando avvenne il loro matrimonio. Solo alcuni vangeli apocrifi trattano di questo e l’arte ha ampiamente rappresentato questo particolare episodio.
Giuseppe, sposo casto e santo
Anche per Maria e Giuseppe avvenne quello che secondo le usanze ebraiche dell’epoca avveniva per ogni coppia. C’era prima il fidanzamento ufficiale, che aveva già valore di matrimonio a tutti gli effetti e comportava diritti e doveri degli sposi. Poi un anno dopo seguiva l’ingresso della sposa nella casa dello sposo con la convivenza vera e propria. Quando avvenne il concepimento di Gesù per opera dello Spirito Santo Maria e Giuseppe erano dunque fidanzati, con tutto l’impegno che questo comportava.
Nelle Litanie eucaristiche si invoca San Giuseppe come castissimo sposo. Il matrimonio di Maria e Giuseppe fu certamente straordinario per la perpetua verginità di Maria e l’obbedienza a Dio di colui che l’ha presa in moglie e ha fatto da padre putativo al Figlio di Dio.
Nel Vangelo di Matteo, nell’episodio dell’Annunciazione è chiaramente scritto che “essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo “ (1,18-24). Si tratta di un evento straordinario ed unico che Giuseppe ha dovuto trovare la forza di accettare mentre Maria attendeva in un silenzio pieno di fiducia.
Anche il Vangelo di Luca sottolinea che Maria era “una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe”(1,26-38). Giuseppe, che era un uomo giusto, non voleva ripudiarla pubblicamente perché sarebbe andata incontro fino alla lapidazione e in un primo momento aveva deciso di lasciarla in segreto. Ma quando l’Angelo in sogno gli disse «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati» (Mt 1 , 20 – 22) Giuseppe non esitò e la prese in sposa standole accanto per tutta la sua vita in castità e con amore.
Giuseppe accetta pienamente il mistero divino ed affianca la sua sposa che con il suo fiat ha consentito che il Salvatore entrasse nel mondo. È certamente una coppia straordinaria, in un matrimonio unico e irripetibile che però si pone come modello di unione matrimoniale che vive con Dio al centro, al primo posto, da cui scaturisce l’amore vicendevole.