Santo Vescovo di Lima, animato dalla sua fede e dallo zelo apostolico, percorre più volte a piedi, l’intera e vasta sua Diocesi, per conoscere da vicino il suo popolo. Pone fine ad abusi e a scandali del clero locale e riesce a portare sulla via di Cristo anche molti indigeni.
E’ il Patrono del Perù, ma anche il protettore di tutti gli Indios e dei Vescovi sudamericani.
In questo ventitreesimo giorno del mese di marzo la chiesa venera San Turibio de Mogrovejo. Studia diritto canonico a Valladolid e presso l’Università di Salamanca, dove rimane come docente anche dopo la laurea. Filippo II, nonostante fosse ancora un laico, nel febbraio del 1571 lo mette a capo del tribunale dell’Inquisizione di Granada.
Nel maggio del 1579 il sovrano lo designa arcivescovo di Lima. Ricevuta a Siviglia la consacrazione episcopale, il 12 maggio del 1581 Turibio de Mogrovejo prende possesso della sua sede vescovile. Coscienziosamente, prima di partire, studia accuratamente i problemi da affrontare. La realtà che gli si presenta nel 1581 è drammatica: la popolazione autoctona è ridotta in condizioni di impoverimento materiale, culturale e umano.
Turibio, tuttavia, ha il temperamento del grande riformatore. Anzitutto nutre grande amore e rispetto per gli indios. Per questo studia la loro lingua, il quéchua, e impone ai sacerdoti in cura d’anime di studiarla.
La sua opera pastorale si svolge nella sua vasta diocesi (circa 450.000 chilometri quadrati), che egli visita interamente circa tre volte, imparando la lingua locale, promuovendo l’evangelizzazione e l’istruzione delle popolazioni indigene.
Fonda il seminario di Lima, fa pubblicare un catechismo in lingua quéchua e raccomanda ai parroci di preoccuparsi perché le case degli indios abbiano tavole per mangiare e letti per dormire.
Nel 1605, durante una visita pastorale a Pacasmayo, contrae la febbre che l’anno successivo lo porta alla morte nella sua residenza di Zaña, presso Lima, nel giorno di Giovedì santo.
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O Dio,
che hai fecondato la tua Chiesa con le fatiche apostoliche del santo vescovo Turibio,
suscita nel popolo cristiano lo stesso ardore missionario
per l’annunzio del Vangelo,
perché cresca e si rinnovi sempre nella fede e nella santità di vita.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
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