Grazie al suo operato apostolico, tanti sono i fedeli che, lontani dalla Chiesa, vi sono ritornati. La sua devozione, il suo amore per Dio ed i suoi scritti sono stati di esempio. Ha istituito, insieme ad una nobildonna, anche un ordine monastico.
Si dedica soprattutto alla predicazione, prediligendo il metodo del dialogo. Inventa i cosiddetti “manifesti”, che permettono di raggiungere anche i fedeli più lontani.
In questo ventiquattresimo giorno del mese di gennaio, la chiesa venera San Francesco di Sales. Nato nel 1567 in Savoia nel castello di Sales presso Thorens, appartenente alla sua antica nobile famiglia. Riceve sin dalla più tenera età un’accurata educazione, coronata dagli studi universitari di giurisprudenza prima a Parigi e poi a Padova.
Ma sin dalla sua frequentazione accademica sono iniziati a emergere i suoi preminenti interessi teologici, culminati poi nella scoperta della vocazione sacerdotale, che delude però le aspettative paterne.
E’ un sacerdote zelante e instancabile lavoratore. Visti gli scarsi frutti ottenuti dal pulpito, si dà alla pubblicazione di fogli volanti, che egli stesso fa scivolare sotto gli usci delle case o affiggere ai muri, meritandosi per questa originale attività pubblicitaria il titolo di “santo patrono dei giornalisti” e di quanti diffondono il cristianesimo servendosi dei mezzi di comunicazione sociale.
Il 15 luglio 1602, dopo tre anni come coadiutore a Ginevra, Francesco viene eletto vescovo titolare di Nicopoli. Ma dopo soli due mesi, il 17 settembre, muore il vescovo di Ginevra che egli aveva assistito. Così viene subito chiamato a succedergli in qualità proprio di Vescovo di Ginevra.
Nel suo ministero episcopale, Francesco si spende per l’introduzione nella sua diocesi delle riforme promulgate dal Concilio di Trento. Non si è fatto remore nel discutere di teologia con i protestanti: lui era desideroso di recuperare quante più “anime” possibili e riportarle alla Chiesa. Il suo pensiero costante è rivolto alla condizione dei laici, preoccupandosi di creare un tipo di predicazione che fosse alla portata anche delle persone comuni e della loro vita di tutti i giorni.
Nel corso della sua missione di predicatore, nel 1604, conosce a Digione la nobildonna Jeanne-Françoise Frémyot, vedova del barone de Chantal, con la quale inizia una corrispondenza epistolare e una profonda amicizia che sfociano, poi, nella fondazione dell’Ordine della Visitazione.
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Glorioso San Francesco di Sales,
il tuo nome porta la dolcezza del cuore più afflitto;
le tue opere stillano il miele più scelto della pietà;
la tua vita fu un continuo olocausto di perfetto amore,
pieno di vero gusto per le cose spirituali
e del generoso abbandono nell’amorosa volontà divina.
Insegnami l’umiltà interiore, la dolcezza del viso e l’imitazione di tutte le virtù
che hai saputo copiare dai Cuori di Gesù e Maria.
Amen.
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