Vescovo nelle Marche nel pieno dei primi secoli del Cristianesimo, morto martire sotto l’impero romano. A promuovere la devozione a questo santo martire è il suo successore alla cattedra vescovile, soprattutto nei territori colonizzati da Roma.
Il suo culto si diffonde nella città di Recanati. Le sue spoglie sono, poi, state portate in un’abbazia benedettina, costruita in suo onore.
24 novembre: Flaviano, il Vescovo martire
In questo ventiquattresimo giorno del mese di novembre, la chiesa venera San Flaviano di Ricina. E’ probabilmente il primo vescovo di Ricina, antica città romana delle Marche fondata dai Piceni. Vissuto nel III secolo, non si hanno notizie certe di come è stato martirizzato, ma è nel numero dei martiri (in gran quantità durante il regno degli imperatori Decio e Valeriano), che colpisce molti vescovi dell’epoca.
Il culto a Recanati
Dopo il martirio, le sue ossa sono state riposte in una chiesa (oggi scomparsa dopo l’invasione dei Goti) nella città romana. Con la distruzione della stessa nel V o VI secolo, il suo culto si diffonde nella città di Recanati, appena fondata dai ricinesi in fuga sulle colline.
Lo spostamento in un’abbazia
Costruita dai benedettini un’Abbazia nei pressi di Pollenza, pare siano state riposte in un sarcofago nella cripta dell’abbazia. L’Abate dell’abbazia stessa era solito pregare davanti al sarcofago contenente i resti del vescovo Flaviano.
La preghiera a San Flaviano di Ricina da recitare oggi
O santi Innocenti, primizie della Cattolica Chiesa,
che continuamente lodate, e contemplate il Divino Immacolato Agnello,
e sempre cantate nuovi cantici dinanzi al trono dell’Altissimo,
ottenetemi vi prego una vita innocente,
una contrizione perfetta,
e un dolore immenso dei miei peccati,
e una retta e pura intenzione in tutti i miei pensieri,
parole ed opere, acciò mi conservi nella grazia di Dio,
e sia poi vostro compagno in quella gloria immortale,
che vi siete acquistata con lo spargimento del vostro sangue innocente.
Così sia.
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