Donna romana martirizzata sotto la persecuzione di Marco Aurelio, Santa Felicita è la madre di 7 figli morti anch’essi per non aver rinnegato la loro fede in Cristo.
Ci sono poche e incerte informazioni sull’esistenza di Santa Felicita. Quel che si sa con un margine maggiore di certezza è che è stata sepolta a Roma nel cimitero di Massimo sulla via Salaria nuova, come riporta il Martirologio Romano.
Il documento più antico che fa riferimento a Santa Felicita è il Martirologio Geronimiano. Da non confondere con la Felicita sposa di Perpetua, ricordata con il marito il 7 marzo, la Santa Felicita che si festeggia oggi è un’altra persona.
Conosciuta come la madre di sette figli, tutti morti martirizzati, Felicita stessa conoscerà il martirio dopo la loro morte.
Due testi riportano la sua Passio. La più antica è stata composta tra la fine del IV e l’inizio del V secolo. Felicita era una ricca vedova, madre di sette figli, appunto, e cristiana. Dei sacerdoti pagani la accusarono davanti all’imperatore e il prefetto di Roma, Publio, su incarico la interrogò.
La fede salda e forte di Felicita e dei suoi sette figli
Santa Felicita è una figura di donna saggia e forte: un esempio di madre cristiana che mette al centro di tutto Gesù e insegna ai suoi figli a fare altrettanto.Dal momento che dopo averla interrogata Felicita si manteneva salda nella fede e non manifestava tentennamenti e cedimenti di alcun tipo, il prefetto decise di interrogare i suoi figli.
Prima che si presentassero al foro di Marte per l’interrogatorio la madre li esortò a non cedere e accettare anche il martirio pur di non rinnegare il Signore. I loro nomi sarebbero stati: Gennaro, Felice, Filippo, Silano, Alessandro, Vitale e Marziale.
Seguendo gli insegnamenti di Felicita rimasero fermi nella fede e furono mandati da . C’è da dire che questo racconto ricalca l’episodio biblico dei Maccabei e non sembra avere fondamenti storici, è arrivato per tradizione come narrazione agiografica.
Il Liber Pontificalis e il Martirologio Geronimiano del VI secolo attestano che sul sepolcro di Felicita papa Bonifacio I intoro al 422 fece edificare una basilica e lui stesso si fece seppellire lì.
In seguito a ritrovamenti archeologici si è arrivati a comprendere che Felicita era venerata come protettrice delle donne romane in quanto risulta l’epigrafe con la dicitura “Felicitas cultrix romanarum“.
Figura legata alla maternità, per la sua prole numerosa, sembra che nell’antichità fosse invocata per intercedere per le donne infertili che desideravano diventare madri. Il culto di Felicita e suoi figli si è diffuso particolarmente nel Medioevo per opera dei monaci verginiani e benedettini.
Si racconta che davanti alla tomba di Santa Felicita ha sostato in preghiera San Gregorio Magno.