Sacerdote comasco, San Luigi Guanella sulla scia di don Bosco pone al centro del suo operato la carità verso i più bisognosi.
Fondatore dei Servi della Carità e delle Figlie della Divina Provvidenza, San Luigi Guanella vive a cavallo tra ‘800 e ‘900 nell’Italia del Nord.
Nasce il 19 dicembre 1842 a Fraciscio di Campodolcino in provincia di Como. Nono di tredici figli, i suoi genitori, Lorenzo e Maria Bianchi sono molto religiosi e in casa si respire un’atmosfera di grande devozione.
La recita del Santo Rosario in famiglia è una prassi quotidiana, così come la lettura della vita dei Santi. Questo lascia un segno profondo in lui per tutta la vita. Decide di diventare sacerdote e dopo gli studi in seminario a Como viene ordinato nel 1866.
In seguito a Savogno conosce don Bosco e l’opera del Cottolengo di Torino. Si trasferisce presso di lui per tre anni, poi però viene richiamato dal vescovo e torna nella diocesi di Como.
A Traona apre un collegio di tipo salesiano. Riceve molta ostilità da parte delle autorità civili e viene ostacolato tanto che gli viene imposto di chiudere il collegio. Accetta per obbedienza al vescovo e poi viene mandato a Pianello Lario come parroco.
Le opere di carità e lo zelo missionario
In quel luogo trova un gurppo di donne che si dedicano all’assistenza dei bisognosi. Allora fonda le Figlie di Santa Maria della Divina Provvidenza che espandono la loro attività fino a Como. Aprono la Casa della Divina Provvidenza che siventerà al casa madre anche della congregazione maschile.
Qualche anno dopo infatti don Guanella fonda i Servi della Carità, un gruppo di sacerdoti che si prodigano per l’assistenza e la cura dei poveri che continuavano ad aumentare in quella zona.
“Fermarsi non si può fin quando ci sono poveri da soccorrere” diceva San Luigi Guanella, che all’opera di soccorso di coloro che erano in difficoltà materiali e spirituali affiancava un’azione missionaria anche al di là dell’Italia.
Via via le congregazioni religiose da lui fondate si diffondevano in tutta Italia e nella vicina Svizzera. Nel 1904 a Roma conosce il papa Pio X che lo stima e lo incarica della costruzione dedicata al Transito di San Giuseppe.
Guanella a 70 anni parte per l’America del Nord ad evangelizzare gli immigrati italiani. Ritornato in patria aiuta i terremotati dello Stretto di Messina dopo la catastrofe avvenuta nel 1908. Successivamente, nel 1915, aiuta anche i terremotati dell’Abruzzo e allo scoppio della Prima Guerra Mondiale la sofferenza per questa nuova dolorosa situazione sociale accentua le fatiche della vecchiaia.
Muore il 24 ottobre 1915 e della morte ha un’idea ben precisa: “la morte è come una madre che si abbraccia il figlio“, diceva, ” è l’angelo che ci riconduce alla patria“. Beatificato nel 1963 a seguito di due miracoli, è stato canonizzato nel 2011.