Fu ucciso a causa della sua fede cristiana, in un territorio al confine fra i comuni di Pesaro ed Urbino. In quel luogo, è nata una sorgente perenne di acqua sulfurea che, ancora oggi, è incredibile perché mai si prosciuga.
Patrono della città di Pesaro, approdò sulle coste dell’Adriatico in seguito alla sua fuga dalle persecuzioni in Ungheria.
24 settembre: Terenzio e l’acqua “mai secca”
In questo ventiquattresimo giorno del mese di settembre, la chiesa venera San Terenzio. Per sfuggire alla persecuzione ordinata dall’imperatore romano in Ungheria, contro i cristiani, approdò nelle Marche.
Da lì, decise di recarsi a Roma ma, sulla strada venne ucciso in una località detta “Acqua Mala”. La tradizione vuole che San Terenzio subì il martirio nei pressi della Badia di S. Tommaso in Foglia, in un territorio al confine fra i comuni di Pesaro ed Urbino.
La sua acqua
In questo luogo vi è una polla perenne di acqua sulfurea, che zampilla anche nei momenti di grande siccità. Più volte è stata deviata o distrutta, ma è tornata sempre a risgorgare. Per questo è stata definita “l’Acqua di San Terenzio”.
La preghiera a San Terenzio da recitare oggi
O glorioso San Terenzio
Martire di Dio, discepolo fedele che hai segnato
con il sangue il patto del Battesimo,
dammi una fede penetrante il mistero
del Cristo Risorto senza cedere
agli accomodamenti della storia.
O glorioso San Terenzio
Martire di Dio, che condividi con Cristo Risorto,
agnello del riscatto, la croce e la vittoria
nel Regno dei Beati,
sostieni in me una fede indomita in Cristo Risorto
per superare le difficoltà della vita nell’attesa
dell’avvento glorioso del Regno di Dio.
O glorioso San Terenzio
Martire di Dio che hai fatto l’esperienza
della libertà piena derivante dalla comunione,
consolida in me una fede in Cristo Risorto
che non mi faccia mai rinunciare
alla libertà datami dalla Verità.
O glorioso San Terenzio
Martire di Dio che pellegrino nel tempo
hai percorso le strade del mondo per evangelizzare
le popolazioni, rafforza in me la fede in Cristo Risorto
per poter testimoniare dovunque il mistero della
Redenzione.
+ Piero Coccia, Arcivescovo
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ROSALIA GIGLIANO