In casa dei coniugi Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi non mancava mai la recita serale del Rosario, e la Messa era un’abitudine quotidiana.
Hanno vissuto il matrimonio e la vita in famiglia come una scala per farsi santi e andare in Paradiso.
Luigi Beltrame nasce a Catania nel 1880 da una famiglia molto numerosa. Pur mantenendo uno stretto legame coi genitori, Luigi viene cresciuto e poi adottato da uno zio senza figli, che gli dà un doppio cognome aggiungendo Quattrocchi a Beltrame.
Dopo aver frequentato il ginnasio si trasferisce a Roma, dove resterà fino alla morte e studia legge. Nella Capitale si conosce con Maria Corsini (1884), figlia di un ufficiale dei granatieri di Sardegna. I due però sono molto differenti: Luigi è un giovanotto serio e onesto, ma ha solo qualche nozione di vita cristiana; Maria, che studia lingue, ama l’arte e la letteratura, è salda e forte nella fede.
Così per un paio d’anni tra i due c’è più scontro che incontro. Questo finché Luigi non lascia che Dio faccia irruzione nella sua esistenza. A quel punto Maria accetta il fidanzamento con lui e poi di sposarlo, il 25 novembre 1904.
Chesterton diceva che «il matrimonio è un’avventura, come andare in guerra». Luigi e Maria prendono sul serio questa avventura movimentata e cominciano così la loro vita da sposi cristiani. Per loro la vita in famiglia è una scala per andare in Paradiso, per farsi santi.
La loro unione è benedetta dal Cielo con quattro figli: Filippo, Stefania, Cesare, Enrichetta. L’ultima gravidanza è quella più difficile ma i due sposi non prendono nemmeno in considerazione l’idea di abortire. Maria rischia la vita pur di portare avanti la gravidanza. Si affida alla Vergine Maria alla quale lei e il marito sono profondamente devoti. Nella loro casa non manca mai, come preghiera comune, la recita serale del santo Rosario.
A dare forza alla loro fede poi ci sono la Messa e la Comunione quotidiana. Gesù Eucarestia diventa così il faro di ogni loro giornata e non si danno il buongiorno prima di aver partecipato alla Messa mattutina.
Il 1922 è un anno cruciale per i due sposi cristiani: i figli Filippo e Cesare annunciano il loro desiderio di diventare sacerdoti, mentre la figlia Stefania decide di abbracciare la vita religiosa.
Il dolore del distacco per Luigi e Maria è ampiamente compensato dalla gioia di poter dare tre figli al Signore.
I Beltrame Quattrocchi sono molto attivi anche nell’apostolato laicale nel mondo. Luigi, già impegnato nello scoutismo e collaboratore del professor Luigi Gedda nell’Azione Cattolica e nei Comitati Civici, è amico di don Luigi Sturzo e Alcide De Gasperi. Insieme diventano volontari dell’Unitalsi (barelliere lui, infermiera lei), sostengono l’Università Cattolica. Si impegnano anche in diverse altre iniziative al servizio dei poveri, dei giovani, dei lavoratori. Diventano inoltre terziari francescani.
Le tre parole per farsi santi
Luigi, già colpito da un infarto nel 1944, si spegne il 9 novembre 1951. Maria lo raggiungerà in cielo quattordici anni più tardi, il 26 agosto 1965, morendo serenamente tra le braccia della figlia Enrichetta, dopo aver recitato l’Angelus a mezzogiorno sulla soglia di casa.
Maria stessa aveva sintetizzato in tre parole tutta la vita con l’amato Luigi e i figli, per farsi santi: Fiat, Adveniat e Magnificat. Ovvero “sia fatta la tua Volontà”, “venga il tuo regno” e “l’anima mia magnifica il Signore”.
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