Dedica tutta la sua vita ai poveri e agli ammalti, assistendoli direttamente anche negli ospedali. La volontà divina lo porta, per un motivo specifico, a dare vita all’Opus Dei.
Alla sua morte, la sua fama si santità è già largamente diffusa. Sarà Giovanni Paolo II a dichiararlo Santo nel 2002.
In questo ventiseiesimo giorno del mese di giugno, la chiesa venera San Josè Maria Escrivà. I suoi genitori gli impartiscono una profonda educazione cristiana. La loro vita è costellata da una serie di disgrazie: a due anni Josemaría è sul punto di morire a causa di un’infezione, e dal 1910 in avanti tre delle sue sorelle muoiono, una dopo l’altra.
Nel 1917-1918, fra i 15 e i 16 anni, Josemaría decide di farsi sacerdote: “Una mattina d’inverno guardava assorto la neve e il suo sguardo cadde sulle orme che avevano lasciato due piedi scalzi…capì che erano le impronte di uno dei frati carmelitani da poco giunti in città, e pensò: altri fanno tanti sacrifici per Dio e per il prossimo, e io non sarò capace di offrirgli nulla?“.
Dopo aver studiato dagli scolopi di Barbastro, nel 1918 inizia gli studi ecclesiastici nel Seminario di Logroño, e dal 1920 li prosegue nel Seminario “San Francesco di Paola”, a Saragozza, dove dal 1922 svolge mansioni di “Superiore”. Inizia il ministero sacerdotale nella parrocchia di Perdiguera, nell’arcidiocesi di Saragozza, continuandolo poi nella stessa Saragozza.
Nella primavera del 1927, sempre col permesso dell’arcivescovo, si trasferisce a Madrid, dove lavora anche per sostenere i poveri e malati delle borgate, specie agli incurabili e ai moribondi negli ospedali. Diventa cappellano del Patronato per i malati, iniziativa assistenziale delle Dame Apostoliche del Sacro Cuore, ed è docente in un’accademia universitaria. Frattanto continua gli studi e i corsi di dottorato in legge, che a quell’epoca si tengono solo nell’Università di Madrid.
Il 2 ottobre 1928, Escrivá fonda l’Opus Dei. Il 14 febbraio 1930, inizia l’apostolato dell’Opus Dei con le donne. Si apre così quella che alcuni vedono come una “nuova via” per la Chiesa cattolica, finalizzata a promuovere, fra persone di ogni ceto sociale, la ricerca della santità e l’esercizio dell’apostolato attraverso la “santificazione” del lavoro.
Durante la guerra civile spagnola, svolge il suo ministero sacerdotale dapprima a Madrid e quindi a Burgos. In varie fasi della guerra, è costretto per salvarsi la vita a dissimulare la sua condizione clericale nascondendosi in sedi diplomatiche e manicomi, al fine di sfuggire all’attività di ricerca svolta nei suoi confronti da membri del fronte popolare che opera omicidi sommari a danno di religiosi e si batte contro i nazionalisti anti-governativi e conservatori di Francisco Franco.
Del resto, già allora Escrivá ha per lungo tempo forti opposizioni, in particolare a causa della sua presunta vicinanza agli ambienti politici del nascente governo di Francisco Franco, che dell’appoggio alla chiesa e del ripristino del suo ruolo dominante nella società spagnola ha fatto la sua bandiera.
Tale vicinanza politica sembrerebbe però smentita dal fatto che diversi membri dell’Opus Dei sono esiliati o incarcerati a causa della loro contrarietà al regime franchista.
Il 14 febbraio 1943, fonda la Società sacerdotale della “Santa Croce”, inseparabilmente unita all’Opus Dei, che, oltre a permettere l’ordinazione sacerdotale di membri laici dell’Opus Dei e la loro incardinazione al servizio dell’Opera, avrebbe più tardi consentito pure ai sacerdoti incardinati nelle diocesi di condividere la spiritualità e l’ascetica dell’Opus Dei, cercando la santità nell’esercizio dei doveri ministeriali, pur restando alle esclusive dipendenze del rispettivo ordinario diocesano.
La notte del 22 giugno 1946 sbarca per la prima volta in Italia, diretto a Roma, luogo dove rimane fino alla morte. Josemaría Escrivá muore il 26 giugno 1975, in seguito a un arresto cardiaco, e viene sepolto nell’altare della chiesa prelatizia di Santa Maria della Pace.
O Dio,
che per mediazione di Maria Santissima concedesti a San Josemaría, sacerdote,
innumerevoli grazie, scegliendolo come strumento fedelissimo per fondare l’Opus Dei,
cammino di santificazione nel lavoro professionale
e nell’adempimento dei doveri ordinari del cristiano,
fa’ che anch’io sappia trasformare tutti i momenti e le circostanze della mia vita
in occasioni per amarti e per servire con gioia e semplicità la Chiesa,
il Romano Pontefice e tutte le anime,
illuminando i cammini della terra con la fiamma della fede e dell’amore.
Concedimi, per intercessione di San Josemaría, la grazia che ti chiedo (esporre).
Amen
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