La Solennità di Cristo Re dell’universo conclude l’anno liturgico nell’ultima domenica del Tempo ordinario ed è dedicata al Signore della storia.
Il Martirologio Romano nell’enunciare la Solennità di Cristo Re dell’universo sottolinea come va “a Lui solo il potere, la gloria e la maestà negli infiniti secoli dei secoli”.
Istituita da Pio XI l’11 dicembre 1925 con l’enciclica Quas Primas a conclusione del Giubileo che si celebrava in quell’anno, questa solennità rivestiva un carattere storico importante per l’epoca. Era l’epoca in cui avanzava il laicismo che derivava dall’Illuminismo e che è stato il preludio dei totalitarismi atei. Per questo era importante affermare pubblicamente e ufficialmente la regalità universale di Gesù Cristo.
“Signore del tempo e della storia, inizio e fine di tutte le cose e al quale tutti gli uomini e le altre creature sono soggetti”: ribadire questo concetto era ed è essenziale.
La festa di Cristo Re nasce quindi come una risposta al mondo secolarizzato che Pio XI definì “la peste del nostro tempo”.
La regalità di Cristo come risulta dal Vangelo
Già nel 1899 con papa Leone XIII e l’enciclica Annum Sacrum, c’era stato un forte impulso per l’istituzione di una celebrazione dedicata a Cristo Re. In quell’occasione la Chiesa, il mondo e tutta l’umanità era stata consacrata al Sacro Cuore di Gesù.
Per comprendere il significato di regalità di Gesù Cristo bisogna tornare al passo del Vangelo in cui è narrato il momento dell’incontro tra il Signore e Ponzio Pilato. Alla domanda di quest’ultimo che gli chiese: “Allora tu sei re?”, Gesù rispose “Tu lo dici, io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce” (Gv 18, 37-38).
Il Regno di cui parla Gesù non è di questo mondo, non proviene dalle forze umane ma sussiste solo in Dio. Non si impone tramite la forza ma nella verità e nell’amore.
Il pieno compimento del Regno di Dio avverrà alla fine dei tempi quando con la seconda venuta del Signore in qualità di Giudice e Re verrà a giudicare i vivi e i morti.
La Solennità di Cristo Re viene preparata da un triduo di preghiera nei tre giorni precedenti con le invocazioni che chiedono che il la sua regalità si affermi su tutti gli ostacoli. Originariamente la festa era fissata per l’ultima domenica di ottobre prima della Solennità di Tuttii Santi.
Con il Concilio Vaticano II nel Messale romano riformato è stata collocata come ultima domenica dell’anno liturgico subito prima, quindi, delle domeniche di Avvento. Il prefazio della Messa definisce il regno di Cristo “eterno e universale, regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e di pace”.