Medici romani che non chiedono alcun tipo di compenso per curare i poveri e gli ammalati e, anche per questo motivo, sono stati perseguitati.
Erano in grado di operare prodigiose guarigioni e miracoli e la loro azione era completamente gratuita nei confronti di tutti. Grazie a questa fama, i due diventarono tradizionalmente santi protettori dei medici e dei farmacisti.
In questo ventiseiesimo giorno del mese di settembre, la chiesa venera i Santi Cosma e Damiano. La tradizione fa riferimento a fratelli gemelli e medici.
Nota è la loro gratuità nell’operare i loro servizi medici, in applicazione del precetto evangelico: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date“. Uno dei loro più celebri miracoli, tramandati dalla tradizione, fu quello di aver sostituito la gamba ulcerata di un loro paziente con quella di un etiope morto di recente.
Durante le persecuzioni dei cristiani promosse dall’imperatore Diocleziano, furono fatti arrestare dal prefetto di Cilicia, Lisia. Avrebbero quindi subito un feroce martirio. Secondo alcune furono dapprima lapidati, ma le pietre rimbalzarono contro i soldati.
Secondo altre furono crudelmente fustigati, crocefissi e bersagliati dai dardi, ma le lance rimbalzarono senza riuscire a fare loro del male; altre fonti ancora narrano che furono gettati in mare da un alto dirupo con un macigno appeso al collo, ma i legacci si sciolsero e i fratelli riuscirono a salvarsi, e ancora incatenati e messi in una fornace ardente, senza venire bruciati.
Moriranno come martiri durante la prima persecuzione romana sotto l’imperatore Diocleziano. Grazie anche alla loro opera pia, portarono alla conversione molti pagani. Furono decapitati.
O gloriosi santi Medici Cosmo e Damiano,
con umiltà e confidenza di figli devoti,
ci prostriamo fiduciosi innanzi alle vostre immagini
per implorare il vostro potente patrocinio.
La pietà, che sempre avete usato verso i sofferenti,
ci anima a raccomandarvi caldamente il nostro povero infermo.
Ridonategli la salute.
Una sola vostra parola può recargli sollievo
e può ottenergli dal Signore la sospirata grazia.
Accogliete, benevoli, le nostre suppliche ed esauditeci.
Gloria al Padre.
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