Cosma e Damiano, i due santi fratelli medici, curavano i malati con la grazia dello Spirito Santo senza pretendere nulla in cambio.
Furono martirizzati sotto Diocleziano. Dopo la loro morte continuarono a operare prodigi a beneficio di chi li invocava. Sono considerati tradizionalmente i protettori dei medici, dei dentisti e dei farmacisti.
Le notizie sulla vita di Cosimo, o Cosma, e di Damiano sono scarne, spesso fantasiose o leggendarie. Si dice che fossero «due fratelli carnali ammaestrati nell’arte della medicina». Due medici quindi.
Secondo la tradizione Cosma e Damiano erano gemelli, forse originari della Siria. Vissuti tra il III e il IV secolo, esercitavano l’arte medica prestando gratuitamente assistenza a tutti. Tanto è vero che furono soprannominati anargiri, cioè «senza denaro», proprio perché curavano i malati senza chiedere alcun compenso.
Il litigio tra fratelli
I due fratelli litigarono in un’unica circostanza, quando Damiano accettò, non per avidità ma per non umiliarla, il piccolo dono di una donna. Cosma si irritò moltissimo arrivando al punto di non voler essere sepolto assieme al fratello.
A riunire i due fratelli, paradossalmente, sarà il martirio. Dato che erano cristiani e guarivano «in grazia dello Spirito Santo». incapparono nelle leggi anticristiane di Diocleziano. Perciò vennero accusati di stregoneria dopo aver girato in lungo e in largo per la Siria facendo del bene a tutti.
Martirizzati sotto Diocleziano
Secondo la leggenda (ricca di particolari fantasiosi) furono martirizzati nella città di Egea dal Proconsole romano Lisia. I carnefici provarono a gettarli nel fuoco, senza riuscire bruciarli. Tentarono allora con le pietre, che però ritornavano indietro. Passarono dunque alle frecce, che però rimbalzavano a ferire gli arcieri. Infine gli aguzzini decisero di tagliargli la testa. Non soltanto a Cosma e a Damiano, ma anche a tre altri loro fratelli.
Al momento di seppellirli, qualcuno ricordo la volontà di Cosma di non essere seppellito col fratello Damiano per via del dono che aveva accettato dalla donna. Quando, dice la leggenda, «eccoti subitamente venire uno cammello, e gridando con voce d’uomo, comandò che i Santi fossero seppelliti tutti in un luogo».
Il miracolo postumo
Si racconta anche di uno straordinario miracolo postumo compiuto dai due fratelli a favore di un contadino al quale si era infilato un serpente in bocca mentre si riposava nel campo, stanco della mietitura. Tornato a casa, un atroce dolore lo fece piegare in due. Dato che niente gli faceva passare il dolore, il contadino si rivolse ai due santi medici, Cosma e Damiano. E quella stessa notte il serpente com’era entrato, se ne uscì.
Per quanto fantasiosa, la storia del contadino racconto un fatto storicamente vero. E cioè la grande fama dei due santi medici in Oriente, con molte chiese a loro dedicate. Una fama che poi sarebbe passata in Occidente, soprattutto quando la potente famiglia fiorentina dei Medici li sceglierà come santi patroni dando avvio a una fittissima serie di rievocazioni.
Anche gli artisti si occuperanno di loro. Primo fra tutti il Beato Angelico che racconterà la leggenda dei due fratelli in una celebre sequenza pittorica ospitata dal convento di San Marco a Firenze.
Preghiera ai Santi Cosma e Damiano
Fa’, te ne preghiamo, o Dio onnipotente, che noi che celebriamo la festa dei tuoi martiri Cosma e Damiano, veniamo liberati per loro intercessione da tutti i mali che ci minacciano.