Oggi 27 gennaio, festa di Santa Angela Merici: la sua missione educativa per le ragazze cristiane

Fondatrice delle Orsoline, santa Angela Merici ha dedicato la sua vita alla formazione delle ragazze per cui ha creato un ordine, affidandosi completamente al Signore. 

Santa Angela Merici
Santa Angela Merici – lalucedimaria.it

Oggi 27 gennaio ricorre la memoria liturgica di santa Angela Merici. Ha consacrato la sua vita all’impegno di istruire le ragazze ed educarle a seguire le vie di Dio e per questo ha fondato l’ordine delle Orsoline.

Nata a Desenzano del Garda il 21 maerzo 1474 da una famiglia che si occupava di coltivazione della terra e allevamento del bestiame, ha ricevuto un’educazione cristiana dai genitori. Il padre usava leggerle le biografie dei santi e così fin da piccola prova attrazione verso le grandi figure di martiri dei primi secoli e non solo.

Dopo la morte di entrambi i genitori e della sorella diventa terziaria francescana e inizia ad insegnare il Catechismo ai bambini e alle adolescenti. A questo affianca anche molte opere di carità dimostrando grandi virtù di santità.

Santo di oggi 27 gennaio: Santa Angela Merici

Santa Angela Merici è depositaria anche di doni mistici e sono diverse le esperienze di questo tipo che vive fin dalla gioventù. Si racconta che un giorno mentre era raccolta in preghiera ha una visione di  schiere di angeli e vergini: le appare anche la sorella morta che le preannuncia che avrebbe fondato una compagnia per fanciulle.

Nel 1516 su suggerimento dei francescani si trasferisce a vivere a Brescia per assistere una vedova. Negli anni successivi vive anche presso altre case svolgendo lavori domestici. La sua vita spirituale era ricca e intensa: partecipava alla messa quotidiana e faceva molti digiuni.

Il suo esempio risulta attraente per chi le sta intonro e ben presto varie donne vogliono seguirla nel suo stile di vita. Il suo cammino di fede prosegue anche con numerosi pellegrinaggi che compie in varie zone d’Italia e pure in Terrasanta dove si reca nel 1524.

La perdita della vista

C’è un episodio molto significativo della vita di santa Angela Merici che riveste un grande significato sotto il profilo spirituale. Quando si era recata in pellegrinaggio in Terrasanta, mentre si trovava nei pressi di Creta all’improvviso perde la vista. Lei stessa interpreta questo evento secondo un’ottica soprannaturale.

Considera, infatti, che il Signore in questo modo vuole che lei veda in particolare con gli occhi dell’anima, staccandosi da ciò che è mutevole così da sviluppare una comprensione più profonda del suo disegno su di lei.

A conclusione del viaggio riacquista la vista ed è allora che intraprende la via di un nuovo apostolato da quello che svolgeva fino ad allora. La sua fama di santità era già grande tanto che il papa nell’anno del Giubileo vuole che lei si fermi a Roma, ma non accetta.

La fondazione delle Orsoline

In quegli anni fonda la Compagnia delle dimesse di sant’Orsola. Si trattava della prima congregazione secolare composta interamente da donne. Si chiamavano “dimesse” perché non portavano l’abito monacale, ma si impegnavano a vivere nel secolo e riunirsi periodicamente, indossando vestiti modesti e semplici. Anche senza emettere voti solenni queste donne volevano offrire a Dio la loro verginità.

Le prime 28 giovani furono ammesse ufficialmente nella Compagnia il 25 novembre 1535, giorno della festa di santa Caterina d’Alessandria, altra santa oltre a sant’Orsola a cui la Merici si ispirava fortemente.

Presto santa Angela Merici compone anche una Regola. “Signore mio, unica vita e speranza mia, ricevi ogni mio pensiero, parola e opera e infine tutto ciò che io possiedo dentro e fuori di me: lo pongo come offerta ai piedi della tua divina Maestà” è la preghiera che rivolge a Dio in questa Regola.

Il culto

La santa prosegue a vivere all’insegna della penitenza. Fa tanti sacrifici come dormire per terra su una stuoia appoggiando la testa su una tavola di legno. Non si cibava mai di carne, considerata all’epoca un alimento di lusso e mangiava poco alternando frugali pasti a periodi di digiuno.

Scrive due opere: i Ricordi e il Testamento. Dopo una lunga malattia muore il 27 gennaio 1540. La sua fama di santità era già cosdì diffusa che nasce una contesa tra i canonici di sant’Afra e quelli del Duomo per la sepoltura del corpo, che entrambi volevano nei loro luoghi.

Si decide per la sepoltura a sant’Afra che poi in seguito diventerà il Santuario di Sant’Angela. La canonizzazione però non arriva in fretta. Ci vorranno oltre due secoli: prima ci sarà la beatificazione nel 1768 e poi diventerà ufficialmente santa nel 1807.

Vedendo crescere il numero di ragazze che volevano entrare nell’ordine, sant’Angela aveva costituito più rami di Orsoline. Nei decenni seguenti alla sua morte, accanto alle secolari sorsero compagnie di orsoline claustrali e altre ancora dedite alla vita comune senza clausura. Ancora oggi sono varie le congregazioni femminili che portano questo nome, nonostante abbiano regole e carismi diversi.

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