E’ stato il 43º vescovo di Roma e Papa della Chiesa cattolica. Amico fraterno di Sant’Agostino e, si dice, che abbia vissuto per un certo periodo a Milano con Sant’Ambrogio.
Succede a Papa Bonifacio I e muore, presumibilmente, dopo aver stato al soglio pontificio solo per nove anni.
In questo ventisettesimo giorno del mese di luglio, la chiesa venera San Celestino I. Nulla si consce della sua giovinezza, tranne che è romano. Si dice che sia vissuto per un certo periodo a Milano con Sant’Ambrogio.
La prima notizia conosciuta che lo riguarda si trova in un documento di papa Innocenzo I risalente al 416, dove viene individuato come “Celestino il Diacono”.
Nonostante i tempi turbolenti che corrono a Roma, viene eletto senza alcuna opposizione, come si evince da una lettera di Sant’Agostino, scrittagli poco dopo la sua elezione.
Sembra che Celestino e Agostino siano stati legati da una forte amicizia e che, per tale motivo, dopo la morte di quest’ultimo nel 430, Celestino scrive una lunga lettera ai vescovi di Gallia sulla santità, la cultura e lo zelo del santo.
Sebbene il suo destino si giochi in tempi burrascosi, dato che i Manichei, i Donatisti, i Noviazianisti ed i Pelagiani stanno turbando la pace della Chiesa, il carattere fermo ed al tempo stesso gentile di Celestino lo rende in grado di adempiere con successo a tutti i doveri che comporta la sua posizione.
La data precisa della sua morte è incerta, anche se tradizionalmente si colloca il 27 luglio 432. Viene sepolto nelle Catacombe di Priscilla, dalle quali fu traslato, nell’820, da papa Pasquale I nella chiesa di Santa Prassede.
O spiriti celesti e voi tutti Santi del Paradiso, volgete pietosi lo sguardo sopra di noi, ancora peregrinanti in questa valle di dolore e di miserie.
Voi godete ora la gloria che vi siete meritata seminando nelle lacrime in questa terra di esilio. Dio è adesso il premio delle vostre fatiche, il principio, l’oggetto e il fine dei vostri godimenti. O anime beate, intercedete per noi!
Ottenete a noi tutti di seguire fedelmente le vostre orme, di seguire i vostri esempi di zelo e di amore ardente a Gesù e alle anime, di ricopiare in noi le virtù vostre, affinché diveniamo un giorno partecipi della gloria immortale.
Amen.
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