È figlia di un capo alemanno che ha conquistato il Friuli. Anche se il padre della giovane è un acerrimo nemico dei cristiani, lei abbraccia segretamente la fede in Gesù fino a quando viene arrestata proprio per ordine del suo genitore.
Al suo rifiuto di abiurare la fede appena abbracciata, dopo varie torture, muore decapitata, offrendo il suo martirio a Gesù.
In questo ventisettesimo giorno del mese di marzo la chiesa venera Santa Augusta di Serravalle. La fonte più approfondita riguardo alla storia di sant’Augusta è una “Vita di santa Augusta” edita nel 1581 da Minuccio Minucci, protonotario apostolico e segretario di papa Clemente VIII.
Nel 402 il re visigoto Alarico è sceso in Italia e, occupate le Venezie, vi ha posto a capo alcuni suoi capitani. Tra questi vi era Matrucco che si è stabilito sul monte Marcantone, presso l’attuale Serravalle. Il barbaro si distingue come un sovrano dispotico e crudele, in particolare nei confronti dei cristiani.
La madre della giovane Augusta muore di parto e Martucco, che è suo padre, riversa sulla bambina tutto il suo amore. Nonostante Matrucco sia un pagano, Augusta riceve di nascosto il battesimo da un eremita che vive non lontano dal castello di Serravalle. La giovane mette subito in pratica gli insegnamenti evangelici, consolando e aiutando per quanto possibile i cristiani perseguitati dal padre e partecipando alle preghiere. Le si attribuiscono anche alcuni episodi miracolosi.
Venuto a conoscenza di ciò, Matrucco la rimprovera e lei in risposta difende assiduamente la propria fede. Decide allora di imprigionarla per un periodo e, non avendo ancora cambiato idea, le fa strappare due denti e la rinchiude di nuovo.
Per molto tempo è imprigionata e torturata, ma alla fine il re decide di mandarla al rogo. Tuttavia lei ne esce miracolosamente illesa e allora viene legata una ruota e scaraventata da una collina. Ma alla fine Augusta non risulta nemmeno ferita. Matrucco la fa infine decapitare.
In seguito, si pente di ciò che aveva fatto. Dopo aver sepolto degnamente la salma di Augusta, passa il resto della sua vita ad autoaccusarsi.
Il culto di santa Augusta è stato ufficializzato solo il 22 maggio 1754 grazie ad un decreto di papa Benedetto XIV.
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A te, Santa Augusta, che risplendi in cielo con la duplice gloria della verginità e del martirio, rivolgiamo fiduciosi la nostra preghiera.
Tu che hai vissuto i brevi anni della tua vita terrena dedicandoti interamente a Dio e alle opere di carità, donaci di essere, sul tuo esempio, forti nella fede, coerenti nella testimonianza della vita cristiana, generosi nell’aprire il nostro cuore all’accoglienza e all’amore verso ogni fratello.
Confidiamo nel tuo aiuto per superare le prove e le sofferenze, benedici le nostre famiglie, la parrocchia, il seminario diocesano e ottieni dalla Chiesa nuove vocazioni al sacerdozio, al diaconato e alla vita consacrata.
Fa che un giorno contempliamo con te il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, con tutti i nostri cari, nella patria del cielo. Amen.
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