La Chiesa oggi, 27 ottobre, ricorda sant’Evaristo, quinto pontefice, noto per essere saggio e magnanimo e con una fede salda professata fino al martirio.
Agli inizi della fede cristiana, nei primi secoli di storia del cristianesimo si incontra la figura di sant’Evaristo, che viene ricordato oggi 27 ottobre. Fu il quinto pontefice della Chiesa e secondo le fonti storiche, la sua vita si è conclusa con il martirio.
Sono estremamente lacunose le notizie relative a questo santo papa, anche la datazione è incerta. Lo si colloca però quasi sicuramente nel I secolo e si sa che fu papa dall’anno 97 al 105.
Le poche informazioni su sant’Evaristo giungono dal Liber pontificalis, ovvero la raccolta cronologica di biografie di papi del VI secolo. Ne parla anche Eusebio di Cesarea nella Storia Ecclesiastica e si hanno tracce della sua figura negli scritti di sant’Ireneo di Lione.
Sant’Evaristo era nato a Betlemme e non si hanno notizie sulla sua vita prima di diventare pontefice. Anche sulle sue attività da papa si sa poco. Mentre per quanto riguarda il suo predecessore, papa Clemente si ha la celebre lettera scritta ai cristiani di Corinto, di lui non sono rimasti scritti che ne facciano conoscere dettagliatamente il pensiero.
Eusebio di Cesarea lo appella come “eccellentissimo“, e dal greco anche come “molto prestante“. Dopo che papa Clemente, collaboratore di san Paolo, morì martire in Crimea esiliato dall’imperatore Traiano, al soglio di Pietro salì Evaristo.
Era noto per la sua santità di vita, per la sua fede salda e retta ed era dunque il personaggio migliore a svolgere il grande compito di guidare la Chiesa. Il suo pontificato durò dal 97 al 105, quindi per 8 anni. Né particolarmente breve, né lungo per quelli che è la durata media dei pontificati nella storia della Chiesa, fu sicuramente un tempo che bastò per consegnarlo alla storia.
La sua fu una piena investitura da parte del pontefice precedente, non una nomina tantomeno un’elezione. Si trovò a governare la Chiesa nel periodo degli imperi di Nerva e Traiano. Pur godendo di una maggior tranquillità rispetto ad altri periodi di persecuzione più feroce dovette affrontare grandi sfide.
Riuscì pur con le ovvie difficoltà a sistemare sotto il profilo organizzativo la chiesa di Roma. Suddivise la diocesi in 25 parrocchie e 7 diaconie.
Anche le diocesi limitrofe, Frascati, Ostia, Albano laziale, ebbero i loro presbiteri, diaconi e vescovi. Questi collaboravano strettamente con il pontefice in grande armonia. Strutturò le cose in modo che da questo momento si può considerare l’origine della struttura ecclesiastica più definita con il sacro collegio cardinalizio, che poi ovviamente si sviluppò ulteriormente nel corso del tempo.
La persecuzione di Traiano colpì anche lui e secondo varie fonti sant’Evaristo morì martire. Si dice che fu seppellito nei pressi della tomba di san Pietro, ma non ci sono documenti attendibili al riguardo.
O Dio,
che nel papa Sant’Evaristo
hai dato alla Chiesa universale
un pastore mirabile
per dottrina e santità di vita,
concedi a noi,
che lo veneriamo maestro e protettore,
di ardere davanti a te
per la fiamma di carità
e di splendere davanti agli uomini
per la luce delle buone opere.
Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Amen
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