Stretto discepolo di San Bernardino da Siena, come il maestro predicò senza stancarsi e con coraggio contro i mali terribili di quel tempo.
Morirà invocando i nomi di Gesù, Maria, e benedicendo la Passione sofferta dal Salvatore.
Giacomo della Marca, che si chiamava così perché nato nelle Marche, nel 1394, a Monteprandone, in provincia di Ascoli Piceno, è stato uno dei più stretti discepoli di San Bernardino da Siena. Sotto il santo senese si formò infatti una schiera di formidabili predicatori: oltre a Giacomo della Marca vanno assolutamente ricordati San Giovanni da Capestrano, Alberto da Sarteano, Matteo di Girgenti.
A 22 anni Giacomo riceverà il saio da francescano, a Santa Maria degli Angeli, proprio dalle mani di San Bernardino. «O buon padre — dirà in seguito — io mi ricordo quand’ero novizio e tu mi tagliasti con le tue mani la mia prima tunica».
Sulla scia del maestro si dà alla predazione. E riscuote un notevole successo. Non soltanto in Italia, anche in Polonia, Bosnia, Boemia. Un tratto caratteristico di san Giacomo della Marca è il senso vivissimo dell’obbedienza, che per lui doveva essere assoluta, pronta e istantanea. Si narra infatti che stesse mangiando quando gli arrivò l’ordine del Papa di partire per l’Ungheria. E lui si alzò immediatamente, senza nemmeno finire di bere.
Fa una vita di estrema penitenza, con sette quaresime durante l’anno. Negli altri giorni il suo pasto consiste in una scodella di fave cotte nell’acqua. Tormentato dalle malattie, riceve per ben sei volte l’Estrema Unzione. Malgrado tutto – compresa la dura vita da “predicatore volante” – arriva fino a ottant’anni.
La sua predicazione riprendeva i temi tipici di quella di San Bernardino. In tema di morale San Giacomo della Marca insisteva in particolare sull’avarizia e soprattutto sull’usura, vera piaga del tempo dove il commercio portava a concentrare ricchezze nelle mani di pochi scaltri fortunati. I più poveri invece dovevano indebitarsi ricorrendo a prestiti fatti da usurai che San Bernardino bollava senza mezzi termini come «succhiatori del sangue di Cristo».
Per combattere l’usura, San Giacomo della Marca creò i Monti di Pietà, dove i poveri potessero impegnare i propri beni. Ma un interesse minimo e onesto, e non più all’esoso tasso preteso dagli usurai. Il più efficace propagatore dei Monti di Pietà ideati da San Giacomo della Marca si sarebbe poi rivelato un altro santo che aveva preso il nome del grande predicatore di Siena: Bernardino da Feltre.
Sfiancato da fortissime coliche, smunto e quasi distrutto nel fisico, il predicatore marchigiano aveva paura di una cosa soltanto: che la sofferenza potesse distrarlo dalla preghiera, nelle ultime ore di vita. Prima di morire chiede perdono ai confratelli per il cattivo esempio che poteva aver dato loro. Nasce al cielo a Napoli, nel 1476, dicendo: «Gesù, Maria. Benedetta la Passione di Gesù».
O Signore, che ti sei degnato di illustrare la tua Chiesa con i meriti e la predicazione di S. Giacomo, confessore della tua fede, concedi a noi di seguirne gli esempi e di conseguire l’eterno premio.
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