Viene educato sin da bambino alla fede cristiana, e si distingue per il suo grande cuore: si adopera e si mostra misericordioso verso i poveri e gli schiavi della sua città.
Nonostante le sue nobili origini, morirà martire, proprio mentre era in chiesa a pregare, raccomandando la sua vita nelle mani di Dio. È venerato come santo sia dalla Chiesa cattolica che da quella Ortodossa.
In questo ventottesimo giorno del mese di settembre, la chiesa venera San Venceslao. Era duca di Boemia ed era nato in un territorio dove il cristianesimo era poco diffuso.
Nonostante tutto, grazie ad una sua zia, fu educato cristianamente e, dopo la morte del padre, si preoccupò di cristianizzare il suo paese con l’aiuto dei missionari germanici. Venceslao dovette anche scontrarsi con quella parte di nobiltà che era rimasta pagana.
Il fratello tentò più volte di ucciderlo e, dopo un conflitto con la spada dove gli risparmiò la vita, egli ci riuscì tramite alcuni sicari nel 935.
Mentre moriva, Venceslao avrebbe esclamato: “Nelle tue mani, Signore, raccomando l’anima mia”.
O Dio, che al martire san Venceslao
hai dato il coraggio di anteporre al regno dei cieli
al fascino del potere terreno,
per sua intercessione concedi anche a noi
di vincere ogni forma di egoismo
per aderire a te con tutto il cuore.
Per Gesù Cristo Signor Nostro.
Così Sia.
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