Vescovo e martire, è costretto all’esilio da Canterbury solo per aver difeso la Chiesa e la giustizia. Il suo ritorno viene segnato da altre sofferenze, finchè non muore ucciso dalle guardie del Re.
Ostile ai propositi di Enrico II di ridimensionamento dei privilegi ecclesiastici, ne paga il prezzo, fino a donare anche la vita.
In questo ventinovesimo giorno del mese di dicembre, la chiesa venera San Tommaso Becket. Nato a Londra, venne avviato sin dall’infanzia alla carriera ecclesiastica: dopo la prima formazione ricevuta presso l’abbazia di Merton, approfondisce gli studi a Parigi e, tornato in patria, entra a servizio dell’arcivescovo di Canterbury.
L’amicizia di Enrico II gli consente di essere nominato nel 1162, arcivescovo di Canterbury e primate d’Inghilterra. Il nuovo ufficio determina un mutamento nell’atteggiamento di Tommaso, che da allora difende soltanto gli interessi del clero, incurante dei progetti politici del sovrano.
Il conflitto con Enrico II ha inizio per una disputa sul caso in cui una corte secolare avrebbe potuto processare un ecclesiastico che avesse commesso un reato. Enrico tenta di assoggettare Becket e gli altri prelati facendogli giurare di obbedire ai “costumi del reame”, ma la controversia si sviluppa attorno a cosa costituisse tali costumi, e la Chiesa, nel concilio di Westminster (ottobre 1163) si mostra riluttante a sottomettersi.
Il 6 gennaio 1169 Enrico viene in Francia per un incontro con Luigi VII: Tommaso lo incontra a Montmirail, ma non riesce ad avere garanzie sulla propria incolumità in caso di rientro in patria, né da segno di volersi sottomettere alle decisioni del re.
Anche se i violenti attacchi di Enrico contro Becket nel corso degli anni sono ben documentati, questa volta quattro dei suoi cavalieri prendono il re alla lettera, in quanto egli avrebbe voluto la morte del vescovo, anche se in seguito negherà, e si recano immediatamente in Inghilterra, dove uccidono a colpi di spada Becket nella cattedrale di Canterbury, durante gli uffici divini, il 29 dicembre 1170.
O Dio, che hai dato al vescovo san Tommaso Becket
il privilegio di versare il sangue per la giustizia e la libertà della Chiesa,
concedi anche a noi di essere pronti,
per amore del Cristo, a perdere la vita in questo mondo per ritrovarla nel regno
dei cieli.
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