Seminarista siciliano, il Venerabile Pietro di Vitale affronta molte sofferenze con fortezza dando prova di vera e grande fede e trasmettendo serenità.
Dichiarato Venerabile con decreto di Papa Francesco nel 2018 Pietro di Vitale è un modello di fede per i giovani data la breve durata della sua vita. Nasce a Castronovo di Sicilia in provincia di Palermo il 14 dicembre 1916 da una famiglia di umili condizioni.
Dopo aver intrapreso la scuola elementare il piccolo Pietro, appena ammesso alla quinta è costretto a lasciarla per lavorare nei campi e contribuire al mantenimento della famiglia. Proprio in quegli anni in cui di deve staccare dai compagni di scuola e vivere di lavoro in quasi solitudine sorge in lui la vocazione religiosa.
Saranno gli zii materni, suor Scolastica e Fra Felice, che lo aiuteranno a riprendere gli studi privatamente sotto la guida dell’Arciprete della parrocchia del paese natale. A 14 anni completa la scuola elementare e l’anno dopo si presenta come privatista per l’ammissione al ginnasio nel Seminario Minore Arcivescovile di Palermo.
Il sogno stroncato dalla malattia
Il desiderio di Pietro di Vitale quindi, il suo più grande sogno, è quello di diventare sacerdote. Nel 1933, in occasione del Giubileo della Redenzione, ha modo di incontrare il Papa a Roma. Poi si trasferisce al Seminario Maggiore di Palermo ma la sua salute comincia a vacillare.
In un primo momento è costretto a tornare a Castronovo per curarsi, frequentando la seconda classe del Liceo. Nello stesso tempo svolge il ruolo di aiuto infermiere nell’Infermeria del Seminario. Trascorre un anno nel Convalescenzario dei sacerdoti seguito dai medici che avevano scoperto l’origine della sua malattia.
Il giovane soffriva di sindrome dolorosa da enterogastroptasi. Ci sarebbe stato un intervento chirurgico da fare, ma non è stato possibile per le sue delicate condizioni. Nonostante le dolorose sofferenze fisiche si impegnava con forza a svolgere le attività di archivista e catechista in parrocchia.
Aveva come obiettivo la santificazione sua e degli altri e anche durante i periodi più brutti della sua malattia edificava coloro che gli stavano accanto dimostrando una fede e una fiducia esemplari. Accettava la malattia con un totale abbandono alla volontà di Dio. Riceveva l’Eucarestia ogni giorno e nella sofferenza si sentiva intimamente unito alla Croce di Cristo.
Tutti quelli che lo conoscevano notavano quanto la preghiera lo ponesse in una condizione obbedienza radicale a Dio che lo portava a salire in un percorso ascetico di santità. Si dimostrava sereno e attento ai bisogni degli altri fino alla sua morte, avvenuta il 29 gennaio 1940, all’età di soli 23 anni nel suo paese, Castronovo di Sicilia. Le ultime parole che pronuncia sono: “Viva Gesù e Maria“.
L’offerta al Signore del suo sogno che non ha potuto vedere la realizzazione può essere un esempio per i giovani nel periodo del cammino vocazionale e formativo. Le spoglie mortali del Venerabile Pietro di Vitale sono conservati presso la Chiesa Madre della Santissima Trinità nella sua cittadina natale.