Insieme a San Gennaro, la città di Napoli annovera altri Santi patroni, fra questi anche un Vescovo che la Chiesa ricorda oggi. È il settimo in ordine cronologico per la Diocesi, successore di Sant’Agrippino ed ha retto la Chiesa di Napoli per ben 17 anni.
Vescovo nel pieno del III secolo, il nome di questo Santo compare nei due cataloghi più antichi conservati della città partenopea.
In questo ventinovesimo giorno del mese di marzo la chiesa venera Sant’Eustasio di Napoli. Scarse sono le notizie relative a Eustasio. Due antichi testi medievali, le “Gesta episcoporum neapolitanorum” (circa IX secolo) e il “Catalogus episcoporum neapolitanorum” (X secolo) lo indicano come il settimo vescovo di Napoli, successore di Agrippino.
Eustasio è vescovo per 17 anni. Le “Gesta” riferiscono che le sue spoglie sono state traslate presso l’altare maggiore della chiesa di Santa Maria di Portanova. L’urna contenente il suo corpo è stata rinvenuta nel 1616 e l’arcivescovo Decio Carafa ha esteso il culto del santo vescovo dalla chiesa che ne conserva la sepoltura all’intera diocesi.
Nel settembre del 1884 si procede alla ricognizione canonica delle reliquie. Il culto tributato “ab immemorabili” a Sant’Eustasio è confermato da papa Leone XIII il 18 dicembre 1884.
La sua festa è segnata al 10 maggio nel calendario marmoreo della Chiesa di Napoli. Il suo elogio si legge nel Martirologio romano al 29 marzo: “A Napoli, commemorazione di Sant’Eustasio, vescovo”.
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O spiriti celesti e voi tutti Santi del Paradiso, volgete pietosi lo sguardo sopra di noi, ancora peregrinanti in questa valle di dolore e di miserie.
Voi godete ora la gloria che vi siete meritata seminando nelle lacrime in questa terra di esilio. Dio è adesso il premio delle vostre fatiche, il principio, l’oggetto e il fine dei vostri godimenti. O anime beate, intercedete per noi!
Ottenete a noi tutti di seguire fedelmente le vostre orme, di seguire i vostri esempi di zelo e di amore ardente a Gesù e alle anime, di ricopiare in noi le virtù vostre, affinché diveniamo un giorno partecipi della gloria immortale.
Amen.
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