Sono i principali Arcangeli che la Chiesa celebra oggi, ognuno con un compito ben preciso affidatogli direttamente da Dio. Ma ne hanno uno speciale anche verso di noi.
La chiesa li ricorda insieme tutti e tre, mentre la Sacra Scrittura ne rivela le loro missioni: giorno e notte servono Dio e, contemplando il suo volto, lo glorificano incessantemente.
In questo ventinovesimo giorno del mese di settembre, la chiesa venera i Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele.
Michele, il cui nome significa “Chi è come Dio”. San Michele si festeggia anche in queste date che ricordano particolari ricorrenze, e non si trovano nel comune calendario: l’8 novembre, l’8 maggio, il 6 settembre, il 16 ottobre e la terza domenica di Pasqua (la seconda domenica dopo Pasqua).
Gabriele, il cui nome significa “Potenza di Dio”, è colui che ha annunciato la nascita di Giovanni Battista e di Gesù. Nella tradizione cristiana è conosciuto come uno degli arcangeli, anche se questo non trova riscontro nella Bibbia, dove si parla sempre di un solo arcangelo al singolare e mai al plurale e, comunque, mai riferito a Gabriele bensì a Michele.
Raffaele, il cui nome significa “E’ Dio colui che guarisce”. Raffaele è l’arcangelo dell’amore sponsale e della salute. È, nella chiesa cattolica, come in quella ortodossa, il patrono di giovani, fidanzati, sposi, farmacisti, oculisti, educatori, viandanti e profughi.
O Glorioso Arcangelo San Michele che in premio del tuo zelo e coraggio mostrato pet la gloria e l’onore di Dio contro il ribelle Lucifero ed i suoi seguaci non solo fosti confermato nella grazia insieme con i tuoi aderenti, ma fosti anche costituito Principe della celeste Corte, protettore e difensore della Chiesa, avvocato dei buoni cristiani e consolatore degli agonizzanti permetti che, a te rivolto, ti preghi di farti mio mediatore presso Dio, ed ottenermi da Lui le grazie che mi sono necessarie.
Pater, Ave, Gloria.
O Glorioso Arcangelo San Gabriele, io condivido la gioia che provasti nel recarti quale celeste Messaggero a Maria, ammiro il rispetto con cui ti presentasti a lei, la devozione con cui la salutasti, l’amore con cui, primo fra gli Angeli, adorasti il Verbo Incarnato nel suo seno e ti prego di ottenermi di ripetere con gli stessi tuoi sentimenti il saluto che allora rivolgesti a Maria e di offrire con lo stesso amore gli ossequi che allora presentasti al Verbo fatto Uomo, con la recita del Santo Rosario e dell’Angelus Domini.
Pater, Ave, Gloria.
O Glorioso Arcangelo San Raffaele che, dopo aver custodito gelosamente il figlio di Tobia nel suo fortunoso viaggio, lo rendeste finalmente ai suoi cari genitori salvo e incolume, unito a una sposa degna di lui, siate guida fedele anche a noi: superate le tempeste e gli scogli di questo mare procelloso del mondo, tutti i vostri devoti possano raggiungere felicemente il porto della beata eternità.
Pater, Ave, Gloria.
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