Michele, Gabriele e Raffaele sono i tre Arcangeli amici, custodi e protettori dell’uomo.
Spesso dimenticati, non cessano di accompagnarci e difenderci lungo il pericoloso cammino della vita.
Un tempo la liturgia festeggiava i tre Arcangeli in tre date distinte, ognuno col suo giorno. Dopo la riforma del 1969 il nuovo Calendario della Chiesa li raggruppa tutti e tre in un solo giorno, quello dedicato in precedenza all’Arcangelo Michele. Nel caso degli angeli la data di oggi chiaramente non indica il dies natalis, ovvero il giorno della morte terrena e della nascita al cielo. Risale piuttosto alla consacrazione della basilica romana dedicata a San Michele e costruita nel V secolo lungo la via Salaria.
Una devozione molto antica quindi quella per i tre Arcangeli. In particolare per San Michele, il cui culto è sempre stato diffuso ovunque. Come testimoniano, d’altro canto, la tantissime chiese a lui dedicate e i frequentatissimi santuari europei. Tra i quali, solo per citare alcuni dei più famosi, quello di San Michele del Gargano (Italia) e di Mont-Saint-Michel (Francia).
San Michele, l’Arcangelo guerriero
San Michele Arcangelo è invocato come protettore – non solo dei singoli fedeli ma di tutta la Chiesa – contro i nemici terreni e infernali. Il nome Michele significa «Chi come Dio?»: un grido di guerra contro chiunque pretende di rendersi uguale a Dio. San Michele infatti è l’Arcangelo guerriero, il principe delle milizie celesti. Ma soprattutto è l’avversario di Satana e degli altri angeli ribelli.
La figura dell’Arcangelo guerriero – anche se priva di nome – compare nelle prime pagine della Bibbia, come guardiano della porta del Paradiso terrestre, dal quale i progenitori dell’uomo sono estromessi per sempre dopo il peccato d’origine.
L’ultima battaglia di Michele contro Satana avrà luogo alla fine dei tempi. La descrive San Giovanni nell’Apocalisse: «Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse e non vi fu più posto per loro in cielo» (Ap 12, 7-8).
San Michele, oltre che vincitore del male e nostro alleato nella lotta di ogni giorno contro le forze maligne, è anche guida dell’anima al momento della morte. E sarà al fianco nostro anche nel giorno del Giudizio. Per questo la Chiesa nella messa dei defunti gli raccomanda le anime dei deceduti. A lui perciò vengono solitamente dedicate le cappelle e gli ossari dei cimiteri. Un’altra rappresentazione tradizionale lo vede raffigurato con le bilance, impegnato a pesare il bene e il male. Ragion per cui è anche patrono dei negozianti che usano bilance (come speziali e droghieri).
San Gabriele, l’Arcangelo ambasciatore
San Gabriele significa invece «forza di Dio». Gabriele è l’Arcangelo messaggero per eccellenza (angelo in greco significa proprio questo: «messaggero»), ambasciatore di Dio. Appare a Zaccaria e gli annuncia la nascita di Giovanni, il futuro Battista. Dio lo manda soprattutto ad annunciare la nascita di Gesù a Maria, che onora come la «piena di grazia». Raffaele è patrono, oltre che degli ambasciatori, degli operatori delle comunicazioni.
San Raffaele, l’Arcangelo accompagnatore
Infine c’è San Raffaele, che vuol dire «Dio risana», l’angelo custode per eccellenza. Appare nel libro di Tobia dove inizialmente si rivela in forma umana col nome di Azaria. Raffaele si presenta come accompagnatore: è lui infatti ad accompagnare Tobia nel lungo e pericoloso dall’Assiria alla Media per riscuotere un debito del padre. San Raffaele è patrono di ammalati, fidanzati, sposi e viaggiatori.
Preghiera a San Michele Arcangelo
San Michele Arcangelo, difendici nella lotta:
sii il nostro aiuto contro la malvagità e le insidie del demonio.
Supplichevoli preghiamo che Dio lo domini e Tu,
Principe della Milizia Celeste, con il potere che ti viene da Dio,
incatena nell’inferno satana e gli spiriti maligni,
che si aggirano per il mondo per far perdere le anime. Amen.