Oggi, terzo giorno di aprile, la Chiesa ricorda un vescovo-contadino: San Riccardo di Chichester. Si batterà per la riforma del clero e del laicato.
Alla figura di questo pastore è legato un prodigio avvenuto durante la celebrazione della Santa Messa.
Riccardo era figlio di contadini e per lavorare fu costretto a interrompere gli studi. Grazie alla sua attività riuscì a migliorare la propria condizione economica. Così poté riprendere gli studi a Oxford, proseguendo poi a Parigi e a Bologna.
Al matrimonio preferiva decisamente la carriera. Tanto da rifiutare due ottime proposte matrimoniali. Nel 1235 infatti diventò rettore di Oxford. Quando dovette assistere sul letto di morte il suo maestro, Edmund Rich, arcivescovo di Canterbury, Riccardo decise che sarebbe diventato sacerdote.
La controversia col re per la carica di vescovo di Chichester
Dopo gli studi di teologia a Orléans, fece ritorno in Inghilterra e nel 1224 fu a un passo dall’episcopato di Chichester. Tutti i vescovi inglesi volevano per lui quella carica. Ma ebbe la meglio la Corona: il re Enrico III infatti riuscì a fargli soffiare la carica, investendo della carica di vescovo il più abile forse, ma anche meno colto, Richard Passelewe. Di sicuro più docile ai voleri del sovrano.
Bonifacio di Savoia, arcivescovo di Canterbury, si impuntò e rifiutò di convalidare quella carica. Ne sortì un vero e proprio braccio di ferro che finì per sfociare in un appello al regnante pontefice, ossia Innocenzo IV.
Nel frattempo però erano passati due anni. Riccardo, per tirare avanti, fu costretto nuovamente a dedicarsi al lavoro della terra. Il papa alla fine gli darà ragione, ma per piegare l’ostinazione del re ci vorrà la minaccia della scomunica.
Riformatore del clero e del laicato
Una volta diventato vescovo, San Riccardo si prodigò per imporre, oltre all’obbligo di residenza, l’uso della talare e il celibato al clero. Si spese anche per far amministrare gratuitamente i sacramenti (cosa allora tutt’altro che scontata). Ai laici invece ricordò l’obbligo di partecipare alla Messa festiva e i “fondamentali”. Vale a dire la conoscenza del Pater, Ave e del Credo.
Il Santo morì nel 1253. Venerato come patrono dei cocchieri, di solito viene raffigurato con un calice in mano. Si tratta del calice che, sfuggitogli di mano durante la celebrazione della Santa Messa, prodigiosamente non si versò.
Preghiera a San Riccardo di Chichester
O Dio, che hai dato al tuo popolo San Riccardo vescovo, con il suo aiuto rendici forti e perseveranti nella fede, per collaborare assiduamente all’unità della Chiesa. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen