San Tiziano di Brescia fu un pastore di solida dottrina e di polso energico, ricordato per la carità verso i poveri e l’assiduità nella preghiera.
Di origine germanica, diventerà un punto di riferimento per i sacerdoti e i fedeli della sua diocesi, retta con saggezza e fermezza.
Il santo festeggiato oggi non è l’unico Tiziano del calendario. Un altro – San Tiziano di Oderzo, anch’egli vescovo – è stato festeggiato lo scorso 16 gennaio. Due santi – entrambi poco conosciuti – accomunati dal nome e dall’ufficio episcopale, vissuti uno tra il V e il VI secolo, l’altro tra il VI e il VII secolo.
La memoria di San Tiziano sopravvive a Brescia, nella città di cui fu il vescovo nel V secolo. Sono scarse le notizie su di lui. Pare che sia stato di origine germanica, non si sa bene come sia giunto nella città lombarda dove diventerà diacono prima di essere eletto, e consacrato immediatamente dopo, vescovo della diocesi alla fine del V secolo.
Vescovo dalle molte virtù
Se sono sono scarne le notizie sul vescovo Tiziano, non serve molta fantasia per farsi un’idea di quali siano state le virtù che caratterizzarono questo santo vescovo e confessore. Tiziano è ricordato come un vescovo pieno di saggezza nell’insegnamento e saldo nella dottrina. Di lui si ricorda anche la grande generosità nell’esercizio della carità a beneficio dei poveri e dei bisognosi, lo zelo nell’assolvere i suoi doveri di stato, l’umiltà e l’esemplarità della sua condotta agli occhi del clero e del popolo fedele. Fu anche, indubbiamente, assiduo nella vita di preghiera e energico nella sua azione pastorale come guida della chiesa bresciana.
Anche Tiziano come tutti i vescovi del tempo sarà attivo nella costruzione e restaurazione di chiese, in città come in campagna. Tutte virtù, naturalmente, che non furono monopolio esclusivo del santo vescovo di Brescia, ma di tutti i vescovi santi, pastori d’anime e guide sicure per i fedeli della loro diocesi.
Una santità confermata dai miracoli
Come ha scritto magnificamente il biografo dei santi Pietro Bargellini: «La santità è sempre una, e le virtù che la compongono sempre le stesse […]. Ma sempre diverse sono le sfaccettature della personalità dell’uomo, o della donna, che le incarna; i caratteri di una certa società; gli ideali, o i problemi, di un certo tempo».
Fu il caso anche del santo vescovo di Brescia, San Tiziano, la santità del quale trovò conferma in diversi miracoli, avvenuti in vita e dopo la morte. Morirà a Brescia verso il 526 e sarà sepolto nella cattedrale, dove ancora si trovano le sue reliquie.