San Pietro Crisologo – cioè dalla parola d’oro – è stato uno degli uomini più celebri del suo tempo, eccezionale predicatore capace di persuadere menti e cuori.
La Chiesa lo onora oggi come uno dei suoi Dottori. Mise la sua eloquenza al servizio della fede e dell’ortodossia.
Di Pietro Crisologo, vescovo vissuto tra il IV e il V secolo dopo Cristo, si può senz’altro dire che sia stato uno dei predicatori più dotti e celebri del suo tempo. La sua eloquenza nella predicazione, leggendaria, era persuasiva al punto da essere chiamato Crisologo, ovvero, in greco, «dalla parola d’oro» (da chrisòs «oro» e lògos «parola») .
Pietro mise così la sua parola d’oro al servizio della fede cristiana e dell’ortodossia cattolica, minacciate dagli ultimi residui del paganesimo e dall’eresia, costante insidia alla purezza della fede.
In lotta contro l’eresia monofisita
Ai tempi di Pietro Crisologo, l’eresia del giorno era quella monofisita sostenuta da Eutiche, prete e archimandrita di un monastero di Costantinopoli, per il quale in Cristo c’era una sola natura, quella divina. Eutiche, condannato dal Patriarca San Flaviano, si appellò contro quella sentenza, scrivendo ai più autorevoli vescovi dell’Occidente. Tra i quali anche Pietro Crisologo, uno dei vescovi più stimati e ascoltati della sua epoca. Eutiche, prima del concilio di Calcedonia, si rivolse anche a lui per conoscere il suo giudizio sulla controversa questione monofisita.
«I Magi –— gli risponde il Crisologo — riconobbero Gesù come Dio nella sua culla: ma gli eretici, con una procedura alla quale non si può pensare senza dolore, si domandano oggi chi sia Colui che nacque dalla Vergine e dallo Spirito Santo. Quando Gesù, nel presepio, mandava il primo vagito dell’infanzia, l’esercito celeste cantava: “Gloria a Dio nei cieli!”. E ora, che nel nome di Gesù si piega ogni ginocchio in Cielo, sulla terra e negli abissi, si solleva la questione della sua origine. Non possiamo indagare in modo ingiurioso Colui che aspettiamo e temiamo come nostro Giudice».
Dopodiché, con molta onestà, gli consigliò di rivolgersi al papa, perché «nell’interesse della pace e della fede non possiamo discutere su questioni relative alla fede, senza l’assenso del vescovo di Roma».
Da diacono a vescovo di Ravenna
Pietro «dalla parola d’oro» era nato a Imola, in Emilia, verso il 380. Era diacono nella sua città quando morì il vescovo di Ravenna e il vescovo di Imola venne designato come suo successore. Piero lo accompagnò a Roma per chiedere la ratifica papale all’elezione. Ma ci fu un colpo di scena: sorprendentemente, e contro il parere dei delegati, Papa Sisto III non confermò il vescovo designato. Al suo posto elesse alla cattedra episcopale di Ravenna colui che lo aveva accompagnato, il diacono Piero.
La sua nomina, avvenuta dopo il 431, fu accolta con grande esultanza dai ravennati, ai quali erano ben note la purezza dottrinale di Pietro e la grande eleganza nel porgerla. E l’ex diacono e predicatore non deluderà le loro attese.
Alle sue già eccelse doti, una volta salito sulla cattedra di San Vitale, aggiunse la straordinaria saggezza e l’adamantina fermezza nel comando, condannando il male e promuovendo il bene. Così, con la sua parola d’oro, divenne uno dei maggiori maestri di dottrina di tutta la Chiesa occidentale del suo tempo.
E non trascurò nemmeno i problemi materiali dei cittadini, fornendo la città di un ricco acquedotto, convogliando l’acqua da una fonte scoperta fuori dalle mura abitate. Promosse anche una fitta rete di carità.
La morte e la proclamazione a dottore della Chiesa
Sentendosi vicino alla fine, volle tornare nella sua Imola, dove morì appena giunto, nel 450. Secondo il suo desiderio, venne sepolto presso il sepolcro di San Cassiano.
Del santo vescovo ci sono rimaste 176 omelie, molto corte e in stile popolare, per spiegare il Vangelo, il Credo, il Padre nostro o dedicate all’esaltazione delle virtù dei santi. Nel 1729 papa Benedetto XIII lo ha proclamato dottore della Chiesa.
Preghiera a San Pietro Crisologo
O Signore, che con una divina rivelazione hai designato a reggere la tua Chiesa, il santo vescovo Pietro Crisologo, concedi a noi che possiamo avere intercessore in cielo colui che avemmo dottore in terra.