Il 30 ottobre è la memoria di san Germano da Capua, si spoglia di tutti i suoi beni materiali per darli ai poveri, poi diventò vescovo e operò tanti miracoli.
Vescovo a cavallo tra il V e il VI secolo, san Germano da Capua, che si ricorda oggi 30 ottobre, è noto per la sua grande carità e come operatore di pace. Infatti, prima di intraprendere il ministero episcopale si spogliò di tutti i suoi beni in favore dei poveri e dei bisognosi.
Nacque a Capua in una data imprecisata del V secolo ed era figlio di un’ullustre famiglia. Dopo la morte del padre, il giovane Germano ebbe il consenso da parte della madre di vendere tutto ciò che possedeva. Il suo desiderio era infatti quello di aiutare i poveri, coloro che erano in difficoltà e che avevano bisogno di sostegno.
Animato da una grande carità si dedicò poi interamente alla chiamata alla vita religiosa, che nel frattempo aveva avvertito in fondo al cuore. Divenne sacerdote e poi dopo la morte del vescovo di Capua, nel 519 circa, per acclamazione del clero e del popolo, come si usava all’epoca, fu designato a succedergli.
Santo del 30 ottobre: San Germano da Capua
Per la sua grande umiltà in un primo momento non voleva accettare la nomina a vescovo, ma poi acconsentì per il bene di tutti coloro che gli erano stati affidati. Si trovò subito a dover affrontare grosse difficoltà che serpeggiavano all’interno della Chiesa.
Era in atto lo scisma acaciano con cui si separava la Chiesa romana con quella d’Oriente. Germano si adoperò come operatore di pace e cercò di porre la concordia anche con l’imperatore Giustino I quando questi prese il potere.
Inviato dal papa Ormisda per svolgere importanti azioni di pace si dimostrò abile a ristabilire ordine e unione dove mancava. Era dotto e sapiente, stimato ed apprezzato per le sue qualità ispirate dalla fede. Nonostante lo scisma che devastava la Chiesa durasse da oltre 35 anni lui riuscì a porvi fine.
San Gregorio Magno nei suoi Dialoghi parla molto di lui. Da qui possiamo trarre le maggiori informazioni su questa figura di vescovo e di santo.
Le opere di pace e i miracoli
Oltre alle numerose opere di pace che compì e per cui era noto come un grande pacificatore, a san Germano da Capua sono stati attribuiti numerosi miracoli che avvennero dopo la sua morte.
Dopo una vita molto probabilmente abbastanza lunga, san Germano morì il 30 ottobre 541. San Benedetto da Norcia, che era suo amico fu testimone di un evento prodigioso accaduto proprio nell’ora della sua morte. Lui si trovava nel suo monastero di Montecassino e mentre era in preghiera improvvisamente vide l’anima di san Germano mentre saliva in Cielo: era trasportata dagli angeli e posta sopra un globo di fuoco.
Altri miracoli furono quello che riguarda un diacono di nome Pascanio, che fu liberato dal Purgatorio grazie alle preghiere del santo di Capua. La sua sepoltura avvenne nella chiesa di Santo Stefano in Capua Vetere. Tempo dopo, però, quando la città fu soggetta a lavori di ricostruzione le sue spoglie furono trasferite.
Successivamente le sue reliquie furono traslate dall’imperatore Ludovico II quando nel 866 le portò ad Eulogimenopoli. Questo luogo si trova ai piedi di Montecassino e proprio per la presenza di queste reliquie la località prese poi il nome di San Germano. Ci sono però altre reliquie del santo che si trovano a Cassino, dove è patrono, ed altre ancora a Piacenza.