San Germano di Capua è ricordato per le sue doti di grande carità e per essere stato operatore di pace.
Le fonti attestano che San Germano nacque a Capua nel V secolo. Proveniva da un’illustre famiglia, i suoi genitori si chiamavano Amanzio e Giuliana.
Quando il padre morì Germano ottenuto il consenso della madre decise di vendere la sua ingente eredità per distribuirla ai poveri. Libero dai beni materiali si poteva così anche dedicare alla vocazione spirituale che ben presto era nata in lui.
Intorno al 519, quando il vescovo di Capua morì Germano fu designato a succedergli nella modalità che si usava a quei tempi cioè per acclamazione del clero e del popolo. Inialmente per spirito di umiltà declinò la carica ma poi scelse di accettare.
Le opere di pace di San Germano
A quell’epoca c’era lo scisma acaciano che aveva separato la Chiesa di Roma da quella d’Oriente. Nel momento in cui prese il potere l’imperatore Giustino I pensò di cercare di ristabilire la pace tra le due parti.
Così, papa Ormisda inviò una delegazione con a capo Germano, il vescovo di Capua, per svolgere questa importante missione. Era grande infatti la stima di cui godeva ed era considerato saggio, esperto di dottrina e ricco di virtù.
Riuscì a portare la pace e far rientrare uno scisma che durava da 35 anni. A proposito di questa impresa Germano fu citato da San Gregorio Magno nei suoi Dialoghi, come riporta il Martirologio Romano. In essi narra due episodi della vita del santo.
I miracoli di San Germano
Come racconta San Gregorio Magno ci furono miracoli per intercessione di San Germano che colpirono per la loro grandezza. In uno si testimonia la liberazione di un’anima del Purgatorio, quella del diacono Pascanio, che apparsa al santo gli confermava che fosse accaduto grazie alle sue preghiere.
Un altro episodio vede coinvolto San Benedetto di cui San Germano era amico. Sembra che mentre era in contemplazione presso Montecassino vide l’anima del santo di Capua che saliva in Cielo trasportata dagli angeli e sopra un globo di fuoco. Questo accadeva, come ricostruirà poi lo stesso San Benedetto nel preciso momento in cui effettivamente Germano moriva, il 30 ottobre dell’anno 541.
Dopo la morte fu sepolto inizialmente presso la chiesa di Santo Stefano in Capua Vetere, poi quando la città fu ricostruita anche il suo corpo fu traslato. L’imperatore Ludovico II nell’866 trasferì alcune reliquie del Santo presso Eulogimenopoli, ai piedi di Montecassino che proprio per la presenza di queste reliquie successivamente prese il nome di San Germano.
Altre reliquie furono trasportate a Piacenza e a Cassino, luoghi in cui nel corso dei secoli è poi cresciuta la venerazione a San Germano.