Pontefice del IV secolo, san Silvestro è ricordato nell’ultimo giorno dell’anno e c’è una leggenda, dei 365 gradini, che lo associa a questa ricorrenza.
Tutti chiamano la notte dell’ultimo giorno dell’anno solare, la “notte di san Silvestro“oltre che Vigilia di Capodanno. Ma pochi sanno che esiste una leggenda che lega la figura di questo santo a questa specifica ricorrenza.
Innanzitutto il 31 dicembre è il dies natalis, ovvero il giorno della morte terrena di questo santo che fu pontefice nel IV secolo. Com’è consuetudine, è per questo che la sua memoria liturgica cade proprio in questo giorno.
Un racconto leggendario narra che questo santo papa ha combattuto un feroce drago che viveva in una caverna sotterranea. Per andare ad affrontarlo è sceso giù per 365 scalini, quanti sono i giorni dell’anno. Poi gli legò la bocca per renderlo inoffensivo.
Nato a Roma sul finire del III secolo, san Silvestro è stato il 33° pontefice. Il suo pontificato ebbe inizio nel 314 e terminò con la sua morte avvenuta il 31 dicembre 335.
La sua precisa data di nascita è sconosciuta e le poche notizie che si hanno di lui vengono dal Liber Pontificalis. È riportato che fosse romano e figlio di un certo Rufino. Succedette a papa Milziade e il suo governo della Chiesa fu in concomitanza con l’impero di Costantino perciò in un periodo di pace ed estremamente fiorente per i cristiani.
Non c’erano più le terribili e feroci persecuzioni dei primissimi secoli, che hanno prodotto tanti martiri. San Silvestro era un pontefice molto amato dai fedeli e rispettato anche dai pagani. Gli era riconosciuta una grande bontà d’animo, una magnanimità e mitezza che lo rendevano affascinante. Aveva un aspetto angelico e un buon eloquio in grado di trasmettere efficacemente e in modo coinvolgente la Parola di Dio.
Esercitò ampiamente la carità: si racconta che tenesse un registro con i nomi di tutti gli orfani e le vedove che c’erano in città per provvedere con generosità ai loro bisogni.
Papa Silvestro seppe usufruire del tempo di prosperità che si poneva per la Chiesa grazie alla presenza dell’imperatore Costantino. I cristiani non dovevano più nascondersi e potevano professare la loro fede in piena libertà.
Con il famoso Editto di Milano del 313, l’imperatore Costantino decreta la libertà di religione e la restituzione dei beni confiscati ai cristiani. L’imperatore Costantino dona a papa Silvestro come residenza il palazzo del Laterano, che più tardi sarà affiancato dalla basilica di San Giovanni, e costruisce la prima basilica di San Pietro.
Nonostante questi elementi positivi il pontificato di papa Silvestro ha dovuto affrontare controversie disciplinari e teologiche: l’autorità della Chiesa di Roma non era ancora massima. Nel 325 ci fu il Conciclio di Nicea in cui si approvò il Credo apostolico.
Gli fu dato pubblicamente il titolo di Confessore non appena morì. Era in riferimento alla sua vita spesa nella testimonianza di Cristo. Il pontefice Silvestro fu tra i primi a ricevere questo titolo, che venne attribuito dal IV secolo in poi al di là del martirio a figure che si erano distinte particolarmente per la santità della loro vita e la professione pubblica della fede.
Venne ricordato solennemente e festeggiato già l’anno dopo la sua morte nel giorno dell’anniversario, il 31 dicembre. La Chiesa d’Oriente, invece, lo commemora il 2 gennaio.
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